Nomina Sarlo all’Asp di Vibo, giudici: Reato in prescrizione

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
aula tribunale
Ansa

Non luogo a procedere per sopravvenuta prescrizione: è la sentenza della Corte d’appello di Catanzaro nel processo che vedeva imputata l’ex dirigente della Regione Alessandra Sarlo, accusata di corruzione.

Secondo l’accusa, la Sarlo, tramite il marito Vincenzo Giglio, ex presidente della sezione Misure cautelari del Tribunale di Reggio Calabria, sarebbe stata nominata illegittimamente commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.

Nomina ottenuta, sempre secondo l’accusa, grazie ai presunti rapporti tra l’ex magistrato e l’ex consigliere regionale Franco Morelli. In primo grado, nel 2015, il Tribunale di Catanzaro aveva condannato Alessandra Sarlo a due anni di reclusione.