Guerra di mafia a Lamezia, due arresti per l’omicidio Gualtieri

Carlomagno

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La sala giochi dov'è avvenuto l'omicidio a Lamezia di Giovanni Gualtieri
La sala giochi dov’è avvenuto l’omicidio a Lamezia di Giovanni Gualtieri (Il Lametino)

La Squadra Mobile della questura di Catanzaro ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a Vincenzo Arcieri, di 58 anni e a Giovanni Notarianni di 47 anni, entrambi già detenuti per altra causa, considerati elementi di vertice della cosca Giampà.  I due sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Giovanni Gualtieri, classe 1975, elemento contiguo alla contrapposta consorteria Cerra-Torcasio-Gualtieri, ucciso a Lamezia Terme il 13 novembre 2004.

L’omicidio di Giovanni Gualtieri, avvenuto all’interno di una sala giochi ubicata nel centro di Lamezia Terme in cui erano presenti numerosi avventori, si inquadrava nella guerra di mafia in corso in quegli anni fra le opposte consorterie per il predominio sugli interessi criminali.

L’episodio suscitò particolare allarme poiché, nel tardo pomeriggio, due killer travisati, dopo essersi introdotti all’interno del locale, esplosero diversi colpi di pistola calibro 9 all’indirizzo della vittima, seduta ad un tavolo da gioco, ed intimidirono i numerosi presenti sparando in aria prima di allontanarsi dal posto con una macchina rubata poi rinvenuta nelle strade del centro cittadino con all’interno una delle armi utilizzate.

Le attività d’indagine condotte dalla Squadra Mobile avevano portato a definire le presunte responsabilità, tra altri, di Arcieri e Notarianni, che a titolo diverso avrebbero partecipato alle diverse fasi dell’omicidio. In particolare Vincenzo Arcieri risulterebbe aver ricoperto, insieme con altri notabili del clan, il ruolo di mandante mentre Notarianni si sarebbe adoperato nella fase esecutiva, ed in particolare avrebbe avuto il compito di recuperare i killer.

Per tale delitto, nel giugno 2017, all’esito del processo celebrato con rito abbreviato, i due indagati erano stati condannati unitamente ad altri responsabili: a Vincenzo Arcieri erano stati inflitti 30 anni di reclusione, mentre a Giovanni Notarianni una pena a 20 anni.

Successivamente alla pronuncia della sentenza, la Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia ha avanzato la richiesta di applicazione della misura cautelare che il Gip distrettuale ha oggi ritenuto di accogliere.

La notifica del provvedimento cautelare è stata effettuata per Arcieri presso il carcere di Caltanissetta e per Notarianni presso l’Istituto penitenziario di Melfi (Potenza).