Inchiesta sull’acqua a Lamezia, 7 indagati tra cui Luigi Incarnato

Il giudice ha disposto il sequestro degli impianti dopo la carenza idrica in città. Nei guai anche Quartararo. L'ipotesi di reato è interruzione di pubblico servizio

Carlomagno

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acqua serbatoio acquedotto Il sequestro degli impianti idrici di Lamezia Terme, disposto dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica, ha portato anche all’emissione di sette avvisi di garanzia. Tra loro c’è il commissario liquidatore della Sorical, Luigi Incarnato, candidato nel collegio uninominale della Camera di Castrovillari, in quota centrosinistra.

Con lui è indagato anche l’altro commissario liquidatore, Baldassare Quartararo. Le altre persone raggiunte da un avviso di garanzia sono Paolo Villella e Mario Perri, dirigenti della Lamezia Multiservizi; Sergio De Marco, Massimo Macrì e Luciano Belmonte, dirigenti e referenti della Sorical. L’ipotesi di reato è interruzione di pubblico servizio.

Il provvedimento di sequestro dei serbatoi, eseguito oggi dai finanzieri lametini, si è reso necessario per riportare alla normalità la portata idrica in città, ridotta da Sorical per i milioni di euro di crediti che vanta dal Comune.

Una riduzione che, ad avviso della procura, non garantiva il bene primario alla popolazione e ha messo a rischio i servizi essenziali di gran parte della città, compresi i servizi di emergenza come le attività antincendio svolte dai vigili del fuoco. Da stasera la portata dovrebbe tornare alla normalità.