Omicidio Ficara, tre arresti a Reggio Calabria. TUTTI I DETTAGLI [VIDEO]

Due uomini e una donna sono ritenuti gli autori di una brutale rapina in casa, culminata con l'omicidio di un'anziana. Il fattaccio è avvenuto lo scorso mese di ottobre in città

Carlomagno

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Da sinistra gli arrestati per l'omicidio di Maria Ficara: Massimo Berlingieri, Patrizia Caristo e Benito Alessandro Bevilacqua
Da sinistra gli arrestati per l’omicidio di Maria Ficara: Massimo Berlingieri, Patrizia Caristo e Benito Alessandro Bevilacqua

Svolta nelle indagini nell’omicidio di un’anziana di 88 anni, rapinata e uccisa di botte a Reggio Calabria lo scorso mese di ottobre. La Squadra mobile reggina ha arrestato stamane tre persone accusate del crimine. Si tratta di Massimo Berlingeri reggino di 43 anni, detto “u stuppatu”; Patrizia Caristo, (30) e Benito Alessandro Bevilacqua (23), questi ultimi originari di Melito Porto Salvo ma residenti a Reggio Calabria.

I tre soggetti sono accusati di rapina e omicidio preterintenzionale pluriaggravati, posti in essere ai danni di Maria Ficara, classe 1929, pensionata di Reggio Calabria, morta a seguito della cruenta aggressione i cui autori sono ritenuti Massimo Berlingeri e Benito Alessandro Bevilacqua, penetrati nell’appartamento della donna per appropriarsi con violenza di cospicue somme di denaro che l’anziana teneva nascoste in casa, dove i malviventi erano entrati altre volte, in sua assenza, senza riuscire a individuarle.

Patrizia Caristo, risponde degli stessi reati, in concorso con i due uomini. Alla donna e a Bevilacqua sono stati contestati anche alcuni reati di furto aggravato e ricettazione di beni di provenienza furtiva. Il provvedimento è stato emesso dal gip presso il tribunale di Reggio su richiesta della locale procura, guidata dal dottor Calogero Gaetano Paci, che ha coordinato le indagini della polizia. L’operazione prende il nome in codice di “Malanova”.

Le attività tecniche su cui si basa fondamentalmente l’inchiesta hanno portato alla luce una convulsa attività predatoria di tipo seriale posta in essere dai tre indagati, per lo più in danno di soggetti deboli, donne e anziani, incapaci di opporsi alla violenza delle loro azioni.

Il video del blitz

Contestualmente, il giudice per le indagini preliminari ha emesso la misura cautelare della presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria, per un episodio di furto aggravato, nei confronti di Daniele Bevilacqua, 19enne di Melito ma residente in riva allo Stretto.

Gli investigatori della Squadra Mobile hanno ricostruito dettagliatamente le dinamiche della rapina, nel corso della quale l’ottantottenne reggina, sotto i colpi brutali degli aggressori che le hanno fratturato dieci costole, è rimasta priva di vita sul pavimento della camera da letto.

Erano stati alcuni familiari a dare l’allarme dell’omicidio dell’anziana Maria Ficara il 22 ottobre scorso, al 113 della sala operativa della Questura di Reggio Calabria. Costoro avevano rinvenuto il corpo esanime della congiunta all’interno della camera da letto del suo appartamento che era stato completamente messo a soqquadro.

Nel corso del primo sopralluogo effettuato dai poliziotti della Scientifica e dagli agenti delle Volanti, coordinati sul posto dal magistrato di turno della Procura, venivano acquisiti plurimi elementi indiziari che consentivano di prospettare l’ipotesi che il decesso della donna non fosse altro che il tragico epilogo di una violenta rapina. La vittima aveva subito altri furti in casa.

Circa la dinamica della rapina, nel corso delle articolate indagini, gli agenti sono riusciti a ricostruire che quel sabato pomeriggio del 21 ottobre 2017, alle ore 19.10 circa, i predatori avevano atteso che la vittima rientrasse dalla messa per introdursi – con qualche macchinazione o usando la forza – all’interno dell’appartamento al fine di costringere l’anziana donna a consegnare loro il denaro che evidentemente non avevano trovato in precedenza, quando in casa non c’era nessuno.

Dentro casa, l’anziana avrà tentato di opporre resistenza, rifiutandosi di consegnare ai rapinatori i soldi che aveva messo da parte, sicché veniva sopraffatta dalla forza dei malviventi che l’aggredivano con particolare brutalità fino a fratturale dieci costole, lasciandola esanime sul pavimento della camera da letto.

L’accurata analisi delle immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza individuati nelle vie circostanti al condominio dove era stata commessa la rapina, consentiva di rilevare alcuni passaggi sospetti di due autovetture, una Fiat Multipla di colore azzurro e una Fiat 500 color nocciola in uso rispettivamente a Massimo Berlingeri, classe 1974, e a Benito Alessandro Bevilacqua (classe 1994) e Patrizia Caristo (1988).

I veicoli quasi contestualmente, alle ore 18.00 circa, convergevano nella zona del condominio in cui era stato commesso il delitto, pattugliandola ripetutamente, alternando i transiti a soste, fino ad incrociare la vittima, lungo la strada del ritorno, alle 19.10 circa, momento in cui la Fiat 500, con una repentina inversione di marcia, seguiva la malcapitata e veniva raggiunta dalla Fiat Multipla. Dall’attività investigativa, era emerso che gli autoveicoli avevano compiuto frequenti passaggi e soste anche in precedenza.

Parallelamente, l’attività tecnica di intercettazione telefonica, ambientale e geo-satellitare dei dati consentiva di acquisire ulteriori elementi utili a corroborare il quadro indiziario a carico dei tre indagati.

L’attività d’indagine ha consentito di attribuire a Caristo e a Bevilacqua (legati anche da un rapporto di convivenza) la responsabilità di alcuni furti commessi nella zona sud della città.

È emerso, infatti, che i due indagati, erano quotidianamente dediti alla consumazione di reati predatori (rapine, furti, scippi) nella zona sud della città, prendendo di mira soggetti deboli (anziani e donne), di cui studiavano le abitudini, gli stili di vita e i loro movimenti per compiere le attività delittuose. Gli arrestati, dopo le formalità di rito in Questura, sono stati condotti in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.