Bomba a Limbadi, la madre di Vinci: “Non abbiamo paura dei Mancuso”

Rosaria Scarpulla: “In questi anni abbiamo subito soprusi di ogni genere da parte della famiglia Mancuso, che voleva a tutti costi un nostro terreno confinante con il loro"

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
La Signora Rosaria Scarpulla, madre di Matteo Vinci, vittima dell'autobomba a Limbadi
La Signora Rosaria Scarpulla, madre di Matteo Vinci, vittima dell’autobomba a Limbadi

“In questi anni abbiamo subito soprusi di ogni genere da parte della famiglia Mancuso, che voleva a tutti costi un nostro terreno confinante con il loro. Lottiamo da anni per difendere quelli che sono i nostri diritti. Ma queste persone sono inferiori a noi e non meritano niente”.

Lo ha detto la madre di Matteo Vinci, ucciso nell’attentato compiuto ieri a Limbadi, e moglie di Francesco Vinci, rimasto ferito in modo grave nello stesso crimine, in un’intervista al Tg della Rai. “Noi – ha aggiunto la donna – non cederemo mai e non abbiamo paura. Ed a questo punto lo faremo anche per onorare la memoria di mio figlio Matteo”.