Svolta nell’omicidio Lazzaro, arrestato il cugino: movente passionale

Arrestato Gaetano Muller, 19 anni, ritenuto l'esecutore materiale del delitto del parente perché intratteneva una relazione con l'ex fidanzata

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Nella foto a destra il presunto killer arrestato Gaetano Muller
Nella foto a destra il presunto killer arrestato Gaetano Muller

Ci sarebbe la pista passionale dietro l’omicidio di Bruno Lazzaro, il giovane di 27 anni ucciso a coltellate lo scorso 4 marzo sulla strada delle Serre, a Sorianello. Ne sono convinti gli investigatori che stamani hanno arrestato il cugino della vittima, Gaetano Muller, 19enne di Soriano Calabro. L’accusa per il giovane è di omicidio volontario.

Secondo quanto ricostruito, Lazzaro intratteneva una storia d’amore con l’ex fidanzata del presunto assassino. Quel giorno fu proprio la ragazza a mettere in guardia Lazzaro in quanto temeva potesse farle del male perché Muller aveva appreso della storia tra lei e il cugino.

Secondo le indagini dei carabinieri, coordinate dalla procura ordinaria di Vibo Valentia, Muller, spinto dalla gelosia, si scagliò contro il cugino colpendolo all’addome. Fu lo stesso ragazzo a chiamare, poco dopo le 18, i carabinieri dicendo che Lazzaro si sarebbe ferito con “un ferro”.

Lazzaro, immediatamente soccorso dai militari della Stazione di Soriano Calabro e da personale del 118, morì la sera intorno alle 20 presso l’Ospedale di Vibo Valentia.

Le indagini, poste in essere nell’immediatezza del fatto da parte dei militari della Compagnia di Serra San Bruno, vennero subito indirizzate per verificare la dinamica fornita da Muller il quale, pur essendo stato in compagnia di Lazzaro al momento del ferimento, non forniva alcuna informazione in relazione agli autori del fatto.

“Da tale attività, suffragata da una serie di riscontri investigativi – spiegano gli inquirenti – emergeva il movente dell’atto criminoso: il Muller, colpito da un impeto di gelosia colpiva mortalmente all’addome Bruno Lazzaro colpevole di aver intrattenuto una relazione sentimentale con la sua ex fidanzata”.

“Per conclamare le responsabilità in capo al Muller, sono risultate particolarmente utili le conversazioni estrapolate dal cellulare della vittima ritrovato sul luogo ove è stata soccorsa la vittima. Di fatto, grazie a queste conversazioni si è potuto appurare che, pochi minuti prima dell’agguato, il Lazzaro fosse stato messo in guardia dalla ragazza, ex fidanzata dal Muller, che temeva per la sua incolumità in quanto lo stesso era venuto a conoscenza della relazione tra i due”.

Gaetano Muller è stato sottoposto alla misura cautelare in carcere presso la casa circondariale di Vibo Valentia con l’accusa di omicidio volontario a disposizione dell’autorità giudiziaria.

In un’altra indagine (operazione Black Windows), diretta però dalla Dda di Catanzaro, era stata arrestata la madre di Bruno Lazzaro, Viola Inzillo, coinvolta insieme alla sorella Rosa e altre persone, nell’inchiesta sulla cosiddetta faida dei boschi nel Vibonese. Le due donne sono sorelle di Domenico Inzillo, ucciso nel giugno 2017 in un agguato a Sorianello.