In manette ex direttore carcere per “favori” a imprenditore arrestato in Calabria

Un uomo del Bergamasco coinvolto nel 2017 in un'inchiesta su lavori dell'A3 Salerno-Reggio Calabria, avrebbe ricevuto convalescenze per patologie inesistenti

Carlomagno

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indagini carcere bergamoE’ scattato da una indagine sul trattamento di “favore” carcerario riservato a un imprenditore bergamasco arrestato lo scorso anno in Calabria, il blitz con cui stamani sono finiti in manette l’ex direttore del carcere di Bergamo, Antonino Porcino, e altre cinque persone con l’accusa a vario titolo di corruzione, peculato, falso e truffa.

L’imprenditore in questione, è Gregorio Cavalleri, 67 anni, arrestato nell’aprile 2017 dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia, nell’ambito di indagini collegate alla realizzazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

Secondo l’accusa, Cavalleri, originario di Dalmine (Bergamo), ristretto nella circostanza presso il carcere di Bergamo, avrebbe di fatto evitato il regime carcerario ordinario, fruendo di un lungo ricovero presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, grazie a certificazioni mediche attestanti un grave shock emotivo che non risulta che il detenuto avesse effettivamente subito.

Le indagini, spiega una nota congiunta di Carabinieri e Finanza, oltre a far emergere il presunto coinvolgimento nella vicenda, tra gli altri, dell’attuale Comandante della Polizia Penitenziaria di Bergamo, hanno consentito di fare luce anche su numerose altre condotte ritenute illecite, tra cui false attestazioni sanitarie finalizzate a far ottenere benefici economici (pagamento licenza non fruita all’atto del pensionamento, trattamenti privilegiati di quiescenza, riposo medico per patologie inesistenti e concordate) all’ex Direttore del Carcere, da pochi giorni in pensione.

L’accusa contesta anche la distrazione di personale in servizio della Polizia Penitenziaria e di materiali vari, di proprietà dell’Amministrazione e in deposito presso la locale Casa Circondariale, per lavori di ristrutturazione dell’appartamento privato dell’ex Direttore del Carcere.

Sarebbe stato accertato l’utilizzo di personale della Polizia Penitenziaria in servizio, di veicoli dell’Amministrazione nonché di materiale del Carcere di Bergamo, per esigenze private dell’ex Direttore e di altri funzionari di Polizia Penitenziaria.

Infine si contesta l’assunzione clientelare di personale presso la casa circondariale di Bergamo. Sono 27 le persone complessivamente coinvolte nelle indagini.