Bankitalia impietosa sulla Calabria. Ferro: “Regione incapace”

Secondo il rapporto annuale dell'istituto, emerge una limitata ripresa economica. Aumenta di poco il reddito ma anche numero di famiglie che versa nella povertà assoluta

Carlomagno

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Cresce in misura modesta l’attività economica della Calabria, in linea con l’anno precedente. E’ quanto emerge dal rapporto “L’economia della Calabria” di Bankitalia, secondo cui prosegue il trend di equilibrio “tendente al positivo” dello scorso anno e sono tre gli anni consecutivi in cui si può parlare di una limitata ripresa economica.

Dallo studio emerge che c’è ancora da recuperare dopo la crisi del 2007 dalla quale la Calabria non si è ripresa del tutto anche se sporadici segnali nei singoli settori ci sono. In quello industriale è aumentata la produzione e gli investimenti hanno ripreso a crescere.

Anche il recupero dell’occupazione si è intensificato anche se su livelli più bassi e qualitativamente sbilanciati rispetto al resto del Paese. Sul fronte reddito, quello delle famiglie è aumentato ma quello procapite è di 12.500 euro, valore più basso rispetto al resto d’Italia. Di contro continuano a crescere le famiglie in povertà assoluta che si collocano ai massimi nel panorama nazionale.

Wanda Ferro (FdI): “Regione Calabria incapace”

“Il quadro che emerge dall’ultimo rapporto Bankitalia sull’economia della Calabria è tutt’altro che incoraggiante: la leggera ripresa congiunturale non basta ad invertire i dati preoccupanti, come quelli del tasso di povertà che è tra i più alti in Italia, l’elevato tasso di disoccupazione giovanile e femminile, oltre che la forte incidenza di disoccupazione tra i laureati, un dato doppio rispetto a quello nazionale. La Calabria vede così fuggire via il suo patrimonio più importante, ovvero il capitale umano: il dato dei 26mila laureati che in dieci anni sono stati costretti a lasciare la regione è emblematico dell’incapacità di offrire opportunità e prospettive ai giovani calabresi”. E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro.

“Tra i mali della Calabria Bankitalia evidenzia la corruzione e la presenza della criminalità organizzata, che imbrigliano la possibilità di sviluppo della regione, ridotta ad essere il Sud del Sud. Ma ci sono anche forti responsabilità della politica, che emergono soprattutto nella parte del dossier dedicata alla finanza decentrata: l’esecuzione finanziaria del Por 2014-2020 rimane bassa, soprattutto rispetto agli obiettivi relativi a mercato del lavoro e ricerca e innovazione, peggiora il disavanzo nella sanità, resta allarmante il problema dei lunghi tempi di pagamento nei confronti dei fornitori, poi c’è la difficile situazione finanziaria degli enti locali che costringe alla riduzione degli investimenti e soprattutto permane il divario infrastrutturale con le altre realtà”.

“Anche nei settori in cui la Calabria cresce, agganciandosi al trend nazionale, come nel caso del turismo, lo fa in maniera meno significativa rispetto alle altre realtà nazionali, tanto che la provincia di Catanzaro risulta fanalino di coda nel Paese. La Calabria infatti continua a puntare sul turismo balneare – come ha evidenziato Bankitalia – ma non è stata capace di sfruttare i suoi grandi giacimenti culturali ed archeologici, mentre in tutte le altre regioni il turismo culturale è un settore in crescita, né quel tesoro naturalistico costituito dai nostri Parchi, che rappresentano il 17 per cento della superficie regionale, ma il cui utilizzo economico è tra i più bassi d’Italia. Ormai è davvero tardi per chiedere al governo regionale un cambio di passo. Finalmente esaurita la disastrosa avventura del centrosinistra, sarà la volta di un governo che sappia riportare entusiasmo e idee innovative, capace di fare esplodere le grandi potenzialità di cui la Calabria è ricca per dare una reale possibilità ai giovani di realizzare il proprio futuro nella propria terra”.