Aggressione “razzista” a Falerna, cinque arresti

In manette tre italiani e due marocchini per "odio razziale". Secondo l'accusa avrebbero aggredito un dominicano, la compagna incinta e la suocera

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Commissariato Polizia Lamezia TermeCinque persone, tra le quali due cittadini marocchini, sono state arrestate dalla Polizia in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari emesse dal Gip di Lamezia Terme su richiesta della Procura, per lesioni aggravate con finalità di odio razziale.

I cinque sono accusati dell’aggressione compiuta la sera di Ferragosto all’esterno di un ristorante di Falerna Marina, ai danni di un dominicano, della compagnia incinta italiana e della suocera.

Quest’ultima ha riportato la frattura dell’omero con prognosi di 30 giorni. Gli arresti sono stati eseguiti da personale del Commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme con l’ausilio della Digos di Catanzaro e del Reparto prevenzione crimine Calabria di Vibo.

Si tratta di Massimo Campisano, cameriere del locale, Fabrizio Francesco Perri e Angelo Tolone, che sarebbero gli addetti alla sicurezza della struttura, tutti e tre di Falerna, e dei cittadini marocchini ma residenti a Lamezia Terme Abdellah Cherkoui e Nouredine Ennaoui.

Il titolare del locale, Roberto Gallo, l’altro giorno aveva fornito la sua versione dei fatti raccontando che non si era trattato di un’aggressione razzista. Il dominicano Carlos – aveva detto il ristoratore –  ha fatto “un racconto calunnioso e falso e sta cavalcando l’onda del presunto odio razziale per screditare me e la mia impresa. Il dominicano aveva alzato il gomito”, ha affermato. Ma le indagini della Polizia avrebbero però dimostrato la responsabilità degli odierni arrestati.