L’omicidio di Francesco Rosso, in manette il killer e altre tre persone

L'esecutore materiale sarebbe Danilo Monti, fiancheggiato da altri tre soggetti. Sconosciuto (al momento) il movente del brutale delitto. La vittima era pulita e per bene.

Carlomagno

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Arrestati Danilo Monti, Antonio Procopio, Gregorio Procopio e Vincenzo Sculco Francesco Rosso è stato barbaramente ucciso per motivi che rimangono al momento sconosciuti. I carabinieri di Catanzaro che stamane hanno arrestato quattro persone per l’omicidio del commerciante di carni di Simeri Crichi, hanno ricostruito le fasi precedenti e immediatamente successive all’agguato nella macelleria della frazione marinara di Simeri.

L’esecutore materiale del delitto sarebbe Danilo Monti, 27enne di Cerva (Catanzaro), ma domiciliato a Lecco. L’uomo avrebbe agito con il concorso morale e materiale di Gregorio Procopio (56 anni), Antonio Procopio (31) di Botricello e Vincenzo Sculco 30enne di Andali.

Il delitto fu consumato il 14 aprile 2015 nell’attività di Rosso. Secondo le attività investigative dei carabinieri di Sellia Marina e del nucleo operativo del comando provinciale di Catanzaro, nei giorni precedenti l’azione di fuoco, i Procopio e Sculco avrebbero fatto una serie di sopralluoghi nei pressi della macelleria. Visite che sono state registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.

Secondo quanto ricostruito, il giorno dell’omicidio Danilo Monti, ha fatto un ultimo sopralluogo e osservando la presenza o meno di videocamere, si è introdotto nella macelleria fingendosi un cliente che doveva comprare della carne. Una volta all’interno, il presunto killer ha estratto l’arma e avrebbe esploso più colpi all’indirizzo di Francesco Rosso che era dietro il bancone, centrandolo in volto e al torace con almeno tre proiettili di una calibro 9. L’allora 34enne, morirà poco dopo.

Una indagine complessa, coordinata dalla Procura di Catanzaro, condotta tra aprile 2015 e novembre 2017 in cui gli investigatori dell’Arma hanno scavato nella vita privata della vittima senza tuttavia trovare nulla di significativo. A detta di familiari, amici e conoscenti, Rosso era infatti una persona pulita e per bene, lontana dai loschi giri criminali. La sorella e il padre della vittima vennero intervistati anche dalla nota trasmissione “Chi l’ha visto?”, per cercare di far luce sull’inspiegabile delitto.

Una indagine, dunque, in salita per i carabinieri che sono riusciti a distanza di circa tre anni, a ricostruire il il complesso puzzle risalendo al presunto gruppo di fuoco mediante le riprese delle telecamere e incrociando i dati celle telefoniche.

Ore e ore di filmati in cui i protagonisti di questa brutta storia erano sempre al centro della scena. Poi ci sono alibi costruiti ad arte che non reggerebbero dinnanzi al quadro indiziario emerso a carico degli indagati.

Manca però il movente, elemento chiave di tutta la vicenda. Gli inquirenti scavano ancora alla ricerca del motivo dell’omicidio, nonché si cercano altri possibili complici che a vario titolo hanno avuto a che fare con il brutto omicidio di Francesco Rosso.