Incendi in Calabria, Tansi: “C’è la mano della mafia dei boschi”

Il capo della protezione civile calabrese ribadisce: "Controlla gli incendi per mettere le mani sul legname e rivenderlo come biomassa". I roghi accesi di sera quando non possono volare i canadair

Carlomagno

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incendio montagnaI numerosi roghi nelle province di Crotone e Cosenza hanno una matrice chiara: la mafia dei boschi. Ne è convinto il capo della protezione civile della Calabria Carlo Tansi, che ancora una volta punta l’indice contro le organizzazioni criminali che fanno affari d’oro vendendo il legname alle centrali a biomasse che per produrre energia sfruttano anche i resti di alberi bruciati.

Tansi ribadisce che gli incendi divampati nel cosentino e nel crotonese, le cui fiamme alimentate dal forte vento hanno seriamente minacciato i centri abitati, “sono tutti di origine dolosa: le fiamme – spiega il capo della Protciv regionale – vengono appiccate all’imbrunire perché di notte i mezzi aerei non possono volare e le squadre di terra hanno più difficoltà di movimento. Poi il vento, che sta soffiando forte, dà una mano. Ormai è chiaro, grazie al lavoro delle Procure, che esiste una vera e proprio mafia dei boschi che controlla gli incendi per mettere le mani sul legname e rivenderlo come biomassa”.

“Ad ogni incendio – afferma Tansi –, entro un anno, corrisponde un’operazione di bonifica che va fatta per legge e vorrei ricordare che gli alberi bruciano alla base, il resto rimane intatto ed è ottimo come biomassa. Un terreno di decine di ettari, con alberi non fruttuosi, ma che per legge non puoi tagliare, rende così diverse centinaia di migliaia di euro”.

Tansi fa poi il punto della situazione sugli incendi: “Ci sono 16 roghi ancora attivi, in tutta la Calabria, ma sono tutti sotto controllo”. Solo in provincia di Cosenza “si registrano focolai a Guardia Piemontese, attivo da due giorni, Tortora, Papasidero, Scalea, Firmo e Serra d’Aiello”.

Grossi incendi si sono registrati fino a ieri a Catanzaro e l’altro ieri le fiamme hanno minacciato alcune abitazioni alla periferia di Crotone ed in provincia. La situazione si è oggi aggravata per altri roghi che hanno minacciato i centri abitati e molta gente per precauzione è stata evacuata. “Una situazione paradossale, se considerata alla luce del fatto che le temperature hanno fatto registrare in tutta la regione un brusco calo”.