Calabria, una proposta di legge per i giornalisti vittime di intimidazioni

Il testo, presentato dal Capogruppo Pd Romeo, prevede un fondo di 100.000 euro annui da destinare ai giornalisti vittime di azioni criminali

Carlomagno

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Dalla Regione Calabria un Fondo per i giornalisti vittime di intimidazioni
Un momento della presentazione della proposta. Al centro il presidente dell’Ordine dei giornalisti calabresi, Giuseppe Soluri

È stata presentata martedì nella Cittadella della Regione Calabria la proposta di legge “Fondo di solidarietà ai giornalisti vittime di intimidazioni” a firma di Sebi Romeo, Capogruppo Pd al Consiglio Regionale. All’incontro con i giornalisti, moderato dal Capoufficio Stampa del Consiglio Romano Pitaro, hanno preso parte, oltre a Romeo, il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Giuseppe Soluri, il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria Carlo Parisi e il giornalista Michele Albanese, vittima di intimidazioni mafiose, dal 2014 costretto a vivere sotto scorta. All’incontro era presente anche la Consigliere regionale Flora Sculco.

Durante l’introduzione dei lavori, il Consigiere Sebi Romeo ha illustrato l’origine della proposta di legge che si basa sul principio della libertà di informazione, ancora più urgente, in una regione come la Calabria, da sempre costellata da poteri violenti e mafiosi. “La media delle intimidazioni in Calabria – ha spiegato – negli anni che vanno dal 2006 al 2017 ai giornalisti iscritti all’ordine regionale è di circa 80 casi. Nonostante il fenomeno non si presenta regolare negli anni, si stima che sia in costante aumento. Dall’inizio dell’anno, infatti, è salita la percentuale degli operatori dell’informazione vittime di minacce, insulti o altre forme di avvertimento che arrivano anche a sfociare in forme di violenza come aggressioni fisiche e danneggiamento a beni personali. Questa proposta di legge – ha proseguito – nasce, dunque, con la finalità di tutelare la libertà dell’informazione quale strumento principale di garanzia di democrazia e progresso, assieme alla tutela degli operatori del settore che, nell’esercizio dell’attività professionale, sono vittime di intimidazioni da parte della criminalità organizzata, prevedendo misure di sostegno e di solidarietà, al fine di rafforzare l’opera di prevenzione, relativamente ad un fenomeno sociale in crescente espansione nella nostra regione e che si va a collocare nello scenario complessivo degli interventi a favore delle vittime della criminalità organizzata”.

Secondo Carlo Parisi, segretario regionale Fnsi, si tratta di “una legge importante, la prima in una regione italiana, che tutela non solo la libertà di informare e di essere informati, ma soprattutto in questa fase storica, difende la democrazia nel suo complesso. Una legge – ha aggiunto – che sostiene il gande sforzo professionale e di qualità di tanti giornalisti contro chi inquina con comportamenti scorretti un mestiere estremamente delicato e a servizio dei cittadini”. Michele Albanese ha poi sottolineato la valenza di questa proposta di legge soprattutto per i più giovani colleghi. “Diamo – ha detto – un supporto concreto a quei giornalisti che vivono con coraggio e passione il proprio lavoro ma a cui vengono spezzati i sogni prematuramente. Una realtà la nostra difficile dove è possibile spesso che si venga intimiditi in maniera grave. Con questa nuova legge le istituzioni si avvicinano concretamente ai giornalisti liberi”. Il Presidente Soluri ha ricordato poi quanto preziosa sia per una democrazia la libertà di stampa e ha sottolineato come la proposta di legge del consigiere Romeo sia una presa d’atto “non passiva” del fatto che che esiste un problema non solo per la categoria giornalistica ma per tutta la comunità calabrese”.

Michele Albanese giornalista minacciato
A sinistra Michele Albanese il giornalista calabrese costretto a vivere sotto scorta

La Regione Calabria, è stato inoltre spiegato, con la presente legge intende promuovere misure di solidarietà in favore delle vittime di tali reati attraverso l’istituzione del “Fondo regionale di solidarietà ai giornalisti professionisti e pubblicisti vittime di intimidazioni” a titolo di indennizzo. Sono considerati destinatari della proposta di legge in oggetto i soggetti esercenti la professione di giornalista che hanno subito lesioni personali ovvero un danno a beni mobili o immobili di loro proprietà, o sui quali vantano un diritto reale di godimento.

Attraverso la previsione del Fondo, con il criterio del tetto di spesa, si stima un massimale annuo di risorse messe a disposizione per 100.000 euro attraverso le quali si determina un indennizzo del 60% del danno subito con un massimale di 10.000,00 euro, nei confronti dei giornalisti che, in ragione dell’esercizio della professione, risultino vittime di azioni criminali commesse nel territorio regionale.