Ex governatore Scopelliti chiede il beneficio del lavoro esterno

Sull’istanza presentata dal suo legale deve pronunciarsi ora il Tribunale di Sorveglianza. Se accolta, l'ex sindaco di Reggio potrà svolgere per qualche ora attività fuori dal carcere

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Giuseppe Scopelliti
Giuseppe Scopelliti

L’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, potrebbe ottenere l’ammissione al beneficio del lavoro esterno, previsto dall’ordinamento penitenziario, che gli consentirebbe di lasciare per alcune ore al giorno il carcere di Reggio Calabria, dove sta scontando 4 anni e 6 mesi di reclusione per falso in bilancio, reato che avrebbe commesso all’epoca in cui era sindaco della città calabrese dello Stretto.

Sull’istanza presentata dal suo legale, Aldo Labate, deve pronunciarsi ora il Tribunale di Sorveglianza, che potrebbe decidere a breve. Nel novembre scorso c’è stato il parere positivo del magistrato di sorveglianza, alla luce del comportamento tenuto in carcere dall’ex governatore, dimessosi dalla carica proprio in conseguenza della pesante condanna in primo grado.

Scopelliti è in prigione dal 5 aprile scorso, dove si è costituito all’indomani della condanna definitiva decisa dalla Cassazione. Secondo la magistratura, l’ex primo cittadino si sarebbe reso responsabile del reato per nascondere un buco nei bilanci del Comune, attraverso la dirigente Orsola Fallara, morta suicida nel dicembre 2011 dopo essere stata investita dalle polemiche per essersi liquidata diverse somme di denaro attingendo alle casse del Comune.

Nel caso gli fosse accordato il beneficio, Scopelliti potrebbe lasciare il carcere durante la giornata per il tempo necessario al fine di prestare servizio in una struttura sociale della città di cui è stato sindaco, ma dovrebbe rientrarvi terminato il lavoro.

In un primo momento, era stata individuata come sede di questa attività la polizia provinciale, ma data la natura del reato per cui Scopelliti è stato condannato la magistratura ha ritenuto inopportuna la destinazione. Da quì l’individuazione di un ente privato come alternativa.

Il beneficio rappresentato dal permesso di lavoro è diverso dall’affidamento in prova ai servizi sociali, che l’ex governatore non può ancora chiedere in quanto la normativa prevede che il detenuto debba prima scontare almeno un anno e 2 mesi di reclusione.

Scopelliti, prima missino, poi esponente di An e del Pdl, è stato un protagonista assoluto della politica calabrese. Eletto consigliere regionale, divenne presidente a soli 27 anni dell’assemblea legislativa della Calabria per poi essere investito della carica di sindaco (fu eletto per due volte, ndr) dopo una parentesi come assessore regionale al Lavoro nella Giunta guidata da Giuseppe Chiaravalloti.

Terminata l’esperienza di sindaco, nel 2010 fu eletto governatore con un ampio margine di consenso (30 punti percentuali) sul suo principale contendente, l’ex presidente Agazio Loiero, candidato del centrosinistra. Si dimise il 29 aprile 2014, dopo la condanna in primo grado. Passato nel frattempo al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano dopo la scissione dal Pdl, ha continuato a svolgere politica attiva fino alla condanna definitiva sostenendo, nel corso della campagna elettorale per le elezioni politiche del 4 marzo, la Lega di Matteo Salvini. È considerato l’artefice dell’elezione del leader leghista al parlamento nella circoscrizione calabrese.