“Lande desolate”, il primo vero “scossone” per Oliverio in 40 anni di politica

Carlomagno

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Mario Oliverio
Mario Oliverio

Quattro volte deputato, due volte consigliere regionale (e assessore), due volte presidente della Provincia di Cosenza, e infine il traguardo, inseguito per anni, della presidenza della Regione. Mario Oliverio, volto storico della sinistra calabrese, transitato dal Pci al Pds, quindi dai Ds al Pd, è uno dei politici sicuramente più longevi a calcare la scena in tutt’Italia.

Nato 65 anni fa a San Giovanni in Fiore, popoloso centro della Sila in provincia di Cosenza, del quale sarà anche sindaco agli inizi degli anni ‘90, Oliverio sin da giovane brucia letteralmente le tappe, passando in pochissimo dalle lotte studentesche e politiche ad incarichi istituzionali di alto prestigio: ha appena compiuto 27 anni quando l’attuale governatore entra, nel 1980, con il Pci in Consiglio regionale, risultando poi il primo degli eletti alle Regionali del 1985 diventando assessore all’agricoltura nella prima Giunta di sinistra della Regione Calabria.

Sarà il trampolino di lancio per il Parlamento, che Oliverio frequenterà per quattro legislature consecutive, dal 1992 al 2006, con il Pds prima e i Ds dopo. Intanto, da parlamentare, vince le elezioni provinciali di Cosenza del 2004, diventando presidente della Provincia più grande della Calabria, carica che rivestirà fino all’ottobre 2014.

Oliverio però non si ferma, dedicandosi al suo “sogno” politico dichiarato, quello di fare il presidente della Regione. Uomo di punta del Pd nazionale e calabrese, molto legato all’allora segretario nazionale democrat Pierluigi Bersani, Oliverio si candida alle primarie del partito per la candidatura a governatore della Calabria sfidando il competitor di bandiera dell’area di Renzi, il giovane sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, che Oliverio supera nettamente.

È l’avvio per la corsa alla presidenza della Regione, che il 23 novembre 2014 Oliverio corona sconfiggendo, con un consenso superiore al 60%, la sfidante del centrodestra Wanda Ferro. Nonostante il largo successo, per Oliverio la guida della Regione sarà subito costellata di problemi: nell’estate 2015, anche sull’onda di un’inchiesta giudiziaria sui presunti rimborsi “gonfiati” nella passata legislatura regionale, Oliverio azzera la sua prima Giunta nominando un esecutivo di soli tecnici, che infine ritoccherà ad aprile scorso.

Sul piano politico gli ultimi mesi di questa legislatura regionale stanno evidenziando più di un problema di tenuta della sua maggioranza di centrosinistra, ma questo non ha impedito a Oliverio di manifestare recentemente, nel corso di un’assemblea con numerosi sindaci calabresi, la sua disponibilità a ricandidarsi alla presidenza della Regione anche alle prossime elezioni regionali del 2019.

E questo nonostante non gli manchino le grane giudiziarie in qualità di governatore: il presidente infatti risulta attualmente indagato dalla procura di Catanzaro in due procedimenti, uno relativo ad un comando nell’ente strumentale “Calabria Verde” e l’altro alla nomina di un dirigenti della Regione interdetto dai pubblici uffici. Adesso per Oliverio la tegola dell’inchiesta “Lande Desolate” condotta sempre dalla Procura catanzarese.