Ancora un incendio nella baraccopoli di San Ferdinando, un morto

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
L'incendio divampato nella baraccopoli di San Ferdinando, 16 febbraio 2019. Una persona è morta.
Ansa

Un incendio è divampato la notte scorsa nella baraccopoli di San Ferdinando (Reggio Calabria) ed ha provocato una vittima: si tratta di un 29enne di nazionalità senegalese,  Moussa Ba. L’uomo viveva in una piccola roulotte all’interno del campo. Le fiamme sono divampate in una baracca ad una quindicina di metri da dove si trovava, ma si sono rapidamente propagate a causa del materiale usato per costruire le baracche, legno, plastica e cartoni. Ba è stato colto nel sonno e non ha avuto scampo.

Nel rogo sono state distrutte una ventina di baracche.

Le fiamme, potrebbero essere scaturite da uno dei tanti fuochi accesi dai migranti per riscaldarsi: una scintilla avrebbe provocato le fiamme che poi si sono rapidamente propagate tra le abitazioni di fortuna fatte di materiale infiammabile come legno e plastica.

C’è tensione tra i migranti che vivono nella baraccopoli dopo l’ennesimo incendio che ha provocato una vittima.

I migranti da tempo chiedono soluzioni abitative alternative che superino l’emergenza della baraccopoli.

Nel campo, stamani, c’è chi è pronto a dare vita ad un corteo di protesta fino a San Ferdinando. Al momento comunque, non si sono registrati problemi.

Questo è l’ennesimo incendio che si sviluppa nella tendopoli: tre vittime in tutto. Il più grave, pure con una donna morta, due anni fa quando la tendopoli fu totalmente rasa al suolo. A provocare il rogo, secondo le indagini della polizia, due migranti assoldati da una donna nigeriana rivale in amore della vittima che frequentava l’ex uomo della mandante. Fu poi arrestata al Nord.