Decreto Sanità in Calabria, Oliverio ricorre alla Consulta

Carlomagno

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Giulia Grillo Mario Oliverio
Giulia Grillo e Mario Oliverio

La Giunta regionale della Calabria presieduta dal governatore Mario Oliverio ha formalizzato martedì 14 maggio il ricorso alla Corte costituzionale contro il “decreto Calabria” sulla sanità calabrese approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta straordinaria a Reggio dello scorso 18 aprile e che porta la firma del ministro alla Salute Giulia Grillo.

Nel ricorso, la Giunta regionale lamenta, in particolare, la lesione delle prerogative della Regione da parte del governo nazionale, che con il decreto, adesso all’esame del Parlamento per la sua conversione in legge, introduce norme in materia di gestione della sanità calabrese con un rafforzamento dei poteri del commissario ad acta di nomina governativa.

Il ricorso della Regione contro il “decreto Calabria” rappresenta un altro capitolo dello scontro tra le due istituzioni sul tema della sanità: a dicembre la Giunta regionale aveva già deciso di impugnare la nomina della struttura commissariale, formata dal commissario Saverio Cotticelli e dal sub commissario Thomas Schael, da parte del Consiglio dei ministri.

La reazione di Oliverio – “Non mi interessa l’intesa con il governo per le nomine dei commissari: il governo può già nominarli in autonomia”. Così il presidente della Regione, Mario Oliverio, in un post sul suo profilo facebook. “La sanità in Calabria – spiega Oliverio – è commissariata dal 30 luglio 2010. Abbiamo una carenza di oltre 1400 medici. Sono dieci anni di commissariamento di cui 8 con blocco di assunzioni”.

Con “Quota 100” – sostiene poi il governatore – la situazione crollerà. In questo decreto straordinario non c’è nulla che tratti il cuore della sofferenza della sanità calabrese, ossia la carenza di personale. C’è un aumento di circa 790 mila di indennità per i commissari a carico dei calabresi, poiché – conclude Oliverio – la nomina dei commissari riguarderà dirigenti di fuori regione”.

Intanto è previsto per la giornata odierna il voto in commissione alla Camera dell’emendamento del M5s con cui si vorrebbe sottrarre le nomine dei manager nella sanità alla politica.