Decreto sanità in Calabria, sbloccato il turn-over. Politica fuori da nomine

Carlomagno

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Via libera all’emendamento al “decreto sanità” in Calabria presentato dalla deputata M5S Dalila Nesci in commissione Affari Sociali della Camera che punta a togliere la discrezionalità dei presidenti delle Regioni sulle nomine dei dirigenti sanitari. L’emendamento è passato con l’astensione della Lega. “La Lega si è astenuta perché l’emendamento è palesemente incostituzionale, non perché non condivide la questione della trasparenza nella sanità”.

L’ha detto la vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera e deputata della Lega Rossana Boldi, spiegando la posizione del suo partito sull’emendamento al decreto Calabria, proposto dal M5s e riguardante le nomine dei dirigenti sanitari.

Martedì il vicepremier Luigi Di Maio aveva avvertito i leghisti perché non bloccassero l’emendamento, definito “anti-raccomandati”. In caso contrario, aveva aggiunto, “sarebbe molto grave. Sarebbe un no al merito, alla trasparenza”.

Sull’astensione della Lega, Boldi ha spiegato: “C’è una sentenza della Corte costituzionale, la n. 251 del 2016, che ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Veneto sulle norme della legge Madia che riguardano lo stesso argomento dicendo che su materie concorrenti com’è la sanità, le decisioni spettano agli enti territoriali e non agli organi centrali. Quindi, in commissione abbiamo fatto presente che chiunque potrebbe poi ricorrere contro l’emendamento”.

Dieni (M5S): “Svolta epocale nella sanità”
“Lo sblocco del turnover sanitario e l’eliminazione della discrezionalità politica nella scelta dei manager sono risultati che contribuiranno a migliorare la sanità calabrese”. Così la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni.

“Il lavoro che il M5S ha portato avanti in commissione Affari sociali della Camera – prosegue la parlamentare – dimostra la chiara volontà di riformare la sanità calabrese nel segno di un cambio radicale di prospettiva, nel quale il paziente e i suoi bisogni diventano finalmente il centro gravitazionale dell’intero sistema”.

“L’emendamento della collega Nesci, che elimina l’automaticità del turnover – aggiunge Dieni –, permetterà l’assunzione di medici e infermieri nelle Aziende sanitarie calabresi, contribuendo in modo decisivo all’innalzamento dei Lea e dunque al miglioramento del servizio reso ai pazienti”.

“Altrettanto importante è l’emendamento “anti-raccomandati”, che limita fortemente la discrezionalità delle scelte in capo agli organi politici della Regione, troppo spesso corresponsabili dei disastri che si sono consumati in Calabria”.

“Il Decreto Grillo – conclude la parlamentare 5 stelle – obbligherà quindi la politica a procedere con le nomine sulla base di criteri meritocratici e non su quelli delle appartenenze di partito o clientelari. Si tratta di riforme attese da troppo tempo ma mai attuate da tutte quelle forze politiche che, per decenni, hanno gestito la sanità calabrese. Il M5S ha finalmente iniziato a cambiare le cose”.

Sblocco turn-over, Ferro (Fratelli d’Italia): “Merito soprattutto opposizioni”

“Lo sblocco del turnover è merito innanzitutto delle opposizioni, che hanno chiesto con forza al governo di correggere in questa direzione il ‘decreto Calabria’” E’ quanto afferma la parlamentare di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro, che prosegue: “Io stessa, insieme alla collega di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Sociali, Maria Teresa Bellucci, ho presentato un emendamento finalizzato all’immediato sblocco del turn-over del personale delle aziende sanitarie ed ospedaliere, al fine di assicurare la tutela dei livelli essenziali di assistenza. Bisogna rendere atto alla maggioranza di non essersi incaponita, questa volta, su una norma che avrebbe avuto effetti devastanti per la sanità calabrese, ma di avere recepito questa modifica del decreto che consentirà di procedere alle necessarie assunzioni”.

“E’ una vittoria – spiega Ferro – della buona politica, quella che riesce a dialogare e a confrontarsi per fare l’interesse dei cittadini. Un buon segnale di disponibilità da parte del governo, che salutiamo con soddisfazione, ma che certo non possiamo considerare come il suo abituale modus operandi, tutt’altro. Inoltre la Commissione ha approvato due emendamenti che abbiamo presentato come Fratelli d’Italia, il primo sulla necessità del Commissario ad acta di confrontarsi con il rettore nelle nomine dei commissari delle aziende ospedaliero-universitarie, il secondo che pone limiti ai compensi dei Commissari straordinari. E’ la prova che l’impegno di chi, dall’opposizione, lavora per presentare emendamenti e modifiche, è diretto a migliorare le norme nell’interesse dei cittadini, non certo a ‘far parlare di sé’, e comunque sempre confidando su una responsabile apertura al confronto da parte della maggioranza, e non certo partendo dalla consapevolezza che la propria proposta verrà bocciata a priori”.