Pentito Avola ammette: “Io nel commando dell’omicidio Scopelliti”

Il collaboratore ha risposto alle domande del magistrato della Dda reggina Giuseppe Lombardo nel processo “‘Ndrangheta stragista”. Il delitto deciso a Trapani, presente Matteo Messina Denaro

Carlomagno

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A destra il pentito catanese Maurizio Avola, cerchiato il magistrato ucciso Antonino Scopelliti (combo La Sicilia)

Il collaboratore di giustizia Maurizio Avola, uno dei killer del clan catanese guidato da Nitto Santapaola, ha ammesso di avere partecipato all’omicidio di Antonino Scopelliti, il magistrato di Cassazione assassinato a Campo Calabro il 9 agosto del 1991.

Avola ha risposto alle domande rivoltegli venerdì 17 maggio nell’aula bunker di Reggio Calabria dal procuratore aggiunto della Dda reggina Giuseppe Lombardo nel processo “‘Ndrangheta stragista”, confermando che la decisione di assassinare il sostituto procuratore generale era legata agli esiti del maxi processo in Cassazione contro Cosa nostra in cui il magistrato calabrese avrebbe rappresentato la pubblica accusa.

Nel processo “‘Ndrangheta stragista” sono imputati il boss di Melicucco Rocco Santo Filippone, referente dei Piromalli di Gioia Tauro, e il capo mandamento di Brancaccio Giuseppe Graviano, elemento di primo piano del clan dei corleonesi guidati da Totò Riina.

Avola ha riferito di essere stato avvertito del delitto cinque giorni prima dell’esecuzione da Aldo Ercolano e Marcello D’Agata, vicini ai Santapaola e legati anche al clan De Stefano di Reggio. Il collaboratore ha inoltre ricordato in aula di avere saputo di una riunione organizzativa tenutasi nella primavera del 1991 a Trapani, presente Matteo Messina Denaro, in cui si affrontarono i particolari per l’eliminazione di Antonino Scopelliti.

Omicidio, a suo dire, cui sarebbe stato contrario Francesco Messina Denaro, padre di Matteo, in quel periodo ancora in vita. Il pentito catanese ha anche confermato quella che era una direttiva strategica decisa dalle più importanti famiglie mafiose italiane, e cioè rivendicare ogni attentato con la sigla Falange Armata.