Decreto sanità in Calabria, si è dimessa relatrice Nesci: “Conflitto d’interessi”

La pentastellata aveva proposto la nomina di un suo collaboratore come commissario all'Asp di Vibo, nel suo collegio elettorale. Dopo le polemiche le dimissioni

Carlomagno

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Dalila Nesci

Dalila Nesci, deputata M5s, si è dimessa da relatrice del decreto legge sulla sanità in Calabria, dopo le polemiche su un presunto conflitto d’interessi di un suo ex collaboratore, potenziale candidato a dirigente locale del settore.

Ad annunciarlo in Aula alla Camera è stato il vicepresidente del Senato Fabio Rampelli, quando è ripreso l’esame del provvedimento. Al posto di Nesci la presidente della commissione Affari sociali Marialucia Lorefice, sempre di M5s.

“Ho sempre svolto con correttezza, dedizione e spirito di servizio” gli incarichi ricevuti, ha detto Nesci alla Camera. A chiedere un passo indietro il Pd, ma anche la Lega.

“Bene le dimissioni di Nesci da relatrice del decreto Calabria per conflitto d’interessi – dice il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari -. La Lega, non appena appresa questa situazione durante il dibattito d’aula, dopo un’attenta valutazione ha chiesto alla relatrice di fare un passo indietro. Stupisce solo che la questione sia sfuggita agli attenti osservatori dei 5S”.

La questione era stata sollevata nei giorni scorsi dalle parlamentari calabresi di Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia, Enza Bruno Bossio, Jole Santelli e Wanda Ferro che si chiedevano come fosse possibile che la relatrice del decreto sanità Nesci avrebbe proposto la candidatura di Gianluigi Scaffidi, un suo collaboratore, come commissario all’Asp di Vibo Valentia, azienda che ricade inoltre nel suo collegio elettorale. Il nome di Scafiddi si trovava nella lista dei sei designati presentata dal super commissario Cotticelli alla presidenza della Regione Calabria.