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Il decreto Calabria, approvato un mese e mezzo fa nel Consiglio dei Ministri a Reggio Calabria, riceve il primo via libera alla Camera, con 240 sì e 76 no e ora passa al Senato per la conversione definitiva in legge dello Stato.
Il testo del decreto prevede, tra l’altro, norme più stringenti sulla verifica del lavoro dei direttori generali nei vari ospedali e aziende sanitarie calabresi e passa la linea dei “super poteri” dei commissari straordinari sulla sanità della regione.
Tra i 10 articoli sulla Calabria spunta una serie di interventi previsti per rafforzare i controlli sui direttori generali, introducendo verifiche straordinarie sulla loro attività, che spettano al commissario ad acta. “Sorvegliati speciali” anche i direttori amministrativi e sanitari: sul loro lavoro pendono controlli periodici dei commissari straordinari.
In Aula respinti quasi tutti gli emendamenti tranne due, proposti dalle opposizioni, che mettono dei paletti ai compensi dei commissari straordinari. Con il primo sono spariti i 20mila euro, previsti come indennità aggiuntiva per i commissari straordinari se residenti fuori regione. Il secondo condiziona gli ulteriori 50mila euro, previsti nel contratto, ai risultati realmente ottenuti dai commissari.