Speleologi tutti in salvo. Sfiorata la tragedia, oggi c’era allerta gialla

Gli escursionisti stanno tutti bene. Sfiorato un nuovo dramma come nel vicino Raganello. Insieme a loro riaffiorano le polemiche sull'opportunità di calarsi quando le previsioni sono di allerta.

Carlomagno

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Sono stati recuperati e stanno tutti bene i cinque speleologi rimasti intrappolati oggi nell’Abisso di Bifurto, una grotta pericolosa nel territorio di Cerchiara di Calabria (Cosenza), dove un ondata di piena d’acqua ha rischiato di provocare una nuova strage come quella dello scorso anno nelle Gole del Raganello, nella stessa zona.

Gli ultimi tre escursionisti sono stati fatti uscire dopo che due loro compagni erano riusciti a risalire in superficie e a dare l’allarme. “Stanno tutti bene e non c’è stato bisogno di intervento medico”, ha detto il presidente del Soccorso alpino della Calabria Giacomo Zanfei. Al soccorso hanno partecipato dieci tecnici del Soccorso alpino e speleologico. “Nessuno è in pericolo di vita, sono tutti fuori e stanno bene”, ha riferito Zanfei.

Il gruppo si era “immerso” domenica, all’ora di pranzo, nella profonda grotta “Abisso di Bifurto” per un’escursione, quando improvvisamente, a una cinquantina di metri dalla superficie, sono rimasti bloccati da una imponente massa d’acqua che è colata giù per le piogge degli ultimi giorni.

Aggrappati alla meno peggio tra rocce e arbusti, uno di loro è riuscito a risalire in superficie e, intorno alle ore 16, a lanciare l’allarme, mentre gli altri quattro sono rimasti appesi alle pareti per evitare l’ondata d’acqua. Giunti i colleghi del soccorso Alpino, sono stati recuperati in serata uno alla volta. “Stanno bene”, è stato detto, anche se sotto choc per la brutta avventura. L’intervento di salvataggio è durato oltre 4 ore e si è concluso verso le 20.30 di domenica sera.

Riaffiorati in superficie gli escursionisti, riaffiorano le polemiche sull’opportunità di calarsi in avventure così impegnative e pericolose. Oggi il bollettino della Protezione civile dava inoltre allerta gialla nella zona, con piogge e rovesci improvvisi. E ogni esperto, prima di avventurarsi in escursioni di questo natura è chiamato a consultare i bollettini.

L’episodio, sebbene a lieto fine, ricorda l’immane tragedia nel torrente Raganello dove ad Agosto 2018 dieci persone vennero travolte e uccise da una ondata di piena. Le Gole del Raganello, dove si è consumato il dramma, attraversano anche il comune di Cerchiara di Calabria, territorio dove si trova l’Abisso del Bifurto, detta anche “Fossa del Lupo”, profondissimo inghiottitoio sul Pollino, che scende in verticale per 683 metri. La grotta è di grande interesse speleologico. Solo a vederla in foto, la grotta, fa paura.

Sul caso potrebbe aprire un’inchiesta la Procura di Castrovillari guidata dal procuratore Eugenio Facciolla. Gli inquirenti dovrebbero chiarire il perché gli speleologi, tutti esperti, non abbiano rispettato l’allerta meteo della Protezione civile della Calabria.