Traffico di droga, 24 arresti tra Calabria e Lombardia. Contestata aggravante mafiosa

Decreto di fermo della Dda di Catanzaro. Il sodalizio, con a capo un nipote di Gallace, riforniva il Soveratese ma era attivo anche in altre piazze italiane. Sequestrati beni per 500mila euro.

Carlomagno

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Dalle prime luci dell’alba, nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria e Milano, oltre 200 Carabinieri della Compagnia di Soverato e dei colleghi catanzaresi, hanno arrestato 24 persone, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo calabrese.

I reati contestati sono quelli di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo e dall’aver indotto minorenni a commettere il reato, nonché di detenzione illegale di armi da fuoco, furti ed altro.

Nell’operazione, denominata “Last Generation”, sono stati sequestrati beni per un valore di oltre mezzo milione di euro.

I destinatari del provvedimento sono:

  1. Vincenzo Aloi, classe 1994;
  2. Concetta Battaglia, cl. 1968;
  3. Raffaele Campagna, cl. 1991;
  4. Agazio Geracitano cl. 1999;
  5. Ozan Kanat, cl. 1995;
  6. Mauro Masciari, cl. 1994;
  7. Gianluca Meliti, cl. 1995;
  8. Giuseppe Notaro, cl. 1987;
  9. Pietro Procopio, cl. 1988;
  10. Adriano Larry Rizzo, cl. 1991;
  11. Andrea Lucio Rizzo, cl. 1994;
  12. Giulio Moreno Rizzo, cl. 1992;
  13. Ettore Rositani, cl. 1987;
  14. Simone Rocco Russomanno, cl. 1995;
  15. Teklehaimanot Tsegay, cl. 1986;
  16. Paola Vaccaro, cl. 1993;
  17. Antonio Bressi, cl. 1986;
  18. Francesco Galati, cl. 1977;
  19. Antonio Grande, cl. 1974;
  20. Vincenzo Longo, cl. 1989;
  21. Leonida Montagna, cl. 1969;
  22. Orlando Giacomo Screnci, cl. 1967;
  23. Annalisa Tortorelli, cl. 1981;
  24. Moreno Tortorelli, cl. 1974.

L’indagine, coordinata dalla Dda guidata da Nicola Gratteri, è stata avviata dopo che i militari, durante controlli del territorio nel marzo 2017, hanno trovato alla periferia di Soverato un bidone contenente un notevole quantitativo di droga.

Le investigazioni hanno permesso di documentare la gestione organizzata dell’attività di spaccio (cocaina, hashish e marijuana) da parte del sodalizio, con base operativa nel soveratese e con proiezioni in altre realtà nazionali ed estere, e che aveva come leader Vincenzo Aloi, nipote di Vincenzo Gallace, ritenuto il capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta radicata a Guardavalle (Catanzaro).

Oltre a rifornire l’area del soveratese, le indagini hanno evidenziato la capacità degli indagati far arrivare importanti quantitativi di cocaina anche nelle più competitive piazze di spaccio del milanese e del maceratese.

Nel corso delle indagini, sono state arrestate in flagranza di reato ulteriori 7 persone, e sequestrate oltre 2 kg tra cocaina, hashish e marijuana, nonché un’arma clandestina con le relative munizioni.

Inoltre, spiegano gli investigatori, sono state registrate transazioni economiche inerenti ai traffici illeciti posti in essere dagli indagati per oltre mezzo milione di euro, da cui è scaturita l’emissione di un decreto di sequestro preventivo per pari importo.

I beni sottratti alla disponibilità degli indagati sono un esercizio commerciale, un capannone industriale, una barca, un appartamento, 4 autovetture, 16conti correnti e depositi postali.

All’esito delle perquisizioni domiciliari, stamane sono stati arrestati in flagranza di reato due degli indagati, poiché trovati in possesso di cocaina, marijuana e hashish, e oltre 10.000 euro in contanti, probabile provento delle attività di spaccio.