Inchiesta Libro Nero, sospesi indagati del PD, tra cui Sebi Romeo

L'esponente dem: "Chiarezza in tempi brevi. Restiamo garantisti ma ora il Partito democratico calabrese non può più rimandare l'avvio di un percorso di radicale rinnovamento"

Carlomagno

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Stefano Graziano
Stefano Graziano, commissario del PD in Calabria

“Il quadro che emerge dall’inchiesta di Reggio Calabria è preoccupante per cui esprimo piena e totale fiducia nel lavoro della magistratura con l’auspicio che si faccia chiarezza in tempi brevi”. Lo dichiara il commissario del Partito Democratico della Calabria Stefano Graziano dopo l’inchiesta della DDA di Reggio Calabria in cui è stato arrestato il capogruppo dem Sebi Romeo insieme al consigliere di FdI a palazzo Campanella, Alessandro Nicolò. Sospesi il capogruppo arrestato e gli altri indagati dem.

Spiega Graziano: “L’inchiesta farà il suo corso ma il codice etico del Partito Democratico prevede l’immediata sospensione degli iscritti coinvolti. Applichiamo ad horas questa misura a tutela dell’intera comunità democratica calabrese che crede nella legalità e ne fa un valore fondante”. “Restiamo garantisti ma è chiaro che ora il Partito democratico calabrese non può più rimandare l’avvio di un percorso di radicale rinnovamento, conclude Graziano.

Dello stesso avviso il segretario nazionale del PD Nicola Zingaretti che chiede aria nuova nel partito.
“Esprimiamo pieno sostegno al lavoro della magistratura in Calabria e fiducia che le indagini che coinvolgono affiliati alla cosca della Ndrangheta Libri, e alcuni esponenti politici, condurranno nel pieno rispetto dei diritti degli indagati ad accertare la verità, dice Zingaretti.

“Tra gli indagati vi sono anche esponenti del Pd, per i quali la commissione di garanzia ha già provveduto immediatamente alla sospensione dal partito in attesa dell’esito delle indagini”. Così , che sottolinea come “sia necessario “un radicale processo di rinnovamento della classe politica calabrese”.

Sebi Romeo e Alessandro Nicolò, coinvolti nell’operazione Libro Nero insieme a imprenditori e professionisti considerati “asserviti” alla potente cosca Libri, verranno anche sospesi dalla carica di consiglieri regionali della Calabria per effetto della Legge Severino.