Maxi sequestro di Cocaina nel porto di Gioia Tauro: 1.200 kg tra le banane

Il carico proveniva dal Sud America ed era destinato in Germania. Una volta immessa sulle piazze di spaccio, di droga, purissima, avrebbe potuto fruttare circa 250 milioni di euro

Carlomagno

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Maxi sequestro di Cocaina nel porto di Gioia Tauro: 1.200 kg tra le banane

Quasi 1.200 chili di cocaina purissima sono stati scoperti e sequestrati nel porto di Gioia Tauro dal Ros dei Carabinieri e dalla Guardia di finanza dei comandi provinciali di Reggio Calabria, supportati da personale dell’agenzia delle Dogane e funzionari dell’Europol.

La droga (esattamente 1.176 kg) era occultata in 144 imballi nascosti in un container refrigerato adibito al trasporto di banane. Il carico, proveniente dal Sud America e sbarcato a Gioia Tauro, era destinato in Germania.

L’imponente risultato – spiegano gli investigatori – è frutto dello sforzo congiunto e sinergico di più componenti operative attive nel contrasto ai grandi traffici di sostanze stupefacenti: da una parte le risultanze della cooperazione internazionale di polizia assicurata dalle componenti dell’Arma, grazie al supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ed Europol; dall’altro una convergente e approfondita analisi di rischio effettuata dai finanzieri e dai funzionari doganali sull’intero carico trasportato dalla portacontainer in arrivo allo scalo portuale di Gioia Tauro nella notte di sabato scorso, a seguito della quale è stato enucleato un ristretto numero di box per i quali veniva riconosciuto un possibile rischio di contaminazione.

In tutte le fasi, le operazioni sono state eseguite in perfetta sinergia con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Gioia Tauro. Gli operanti hanno infatti scoperto l’ingente quantitativo di droga a seguito di scansione radiogena eseguita mediante le sofisticate attrezzature in dotazione all’Agenzia delle Dogane.

L’attività, di cui è stata data comunicazione alla locale Direzione Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, è stata propiziata dalla collaborazione, anche internazionale, tra le forze in campo nel contrasto al narcotraffico, come testimoniato dalla presenza sul campo dell’Agenzia Europea di Polizia, che ha confermato la centralità della piana e del porto di Gioia Tauro, quale nodo di transito prioritario per i grandi traffici di cocaina, in linea con gli esiti di pregresse indagini condotte dall’Arma dei Carabinieri in direzione di sodalizi di matrice ‘ndranghetistica sistematicamente attivi nel traffico internazionale di cocaina (in particolare le indagini Decollo, Solare, Crimine 3, Acero e Ares).

Ad analoghe ed univoche conferme, circa l’operatività delle principali cosche di ‘ndrangheta operanti nella Piana di Gioia, depongono gli esiti di importanti attività antidroga concluse dal GOA della Guardia di Finanza nei tempi recenti (quali ad esempio, le operazioni PUERTO LIBERADO, RIO DE JANEIRO, PUERTO CONNECTION, VULCANO e BALBOA).

Gli investigatori sottolineano, infine, il fondamentale ruolo del sistema di controllo preventivo e di analisi del rischio posto in essere dalle forze presenti all’interno del Porto di Gioia Tauro, bacino che rimane strategico nelle rotte dello stupefacente, che ha consentito alla Guardia di finanza ed all’Agenzia delle Dogane – solo negli ultimi 12 mesi – di sequestrare oltre 2,5 tonnellate di cocaina.

Si tratta di uno dei sequestri più ingenti mai effettuati nel territorio nazionale: la cocaina, purissima, una volta tagliata ed immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 250 milioni di euro ai trafficanti.