Piano per il Sud, il discorso integrale del premier Giuseppe Conte a Gioia Tauro

Carlomagno

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di Giuseppe Conte

Vedo tante Autorità, anche i Parlamentari saluto, però permettetemi di rivolgermi in particolare alle studentesse e agli studenti, grazie innanzitutto per essere riusciti a organizzare insieme al vostro Preside questa giornata, il Preside ha ricordato che vi abbiamo dato un piccolo, veramente un piccolo lasso temporale per organizzare il tutto, ma noi, caro Preside, siamo fatti così: agiamo, prendiamo partiamo, non programmiamo necessariamente queste iniziative di anno in anno, preferiamo essere sempre molto operativi.

È stato ricordato che quando è iniziata questa esperienza di Governo. Io mi sono presentato in Parlamento e ho chiesto la fiducia sulla base anche di un impegno solenne, rivolto a tutti gli italiani, ovviamente parlavo ai Parlamentari ma parlavo a tutti gli Italiani, a tutti i cittadini: l’impegno di rilanciare il Sud, di abbattere le barriere che dividono il Paese, di ridurre gli squilibri territoriali, di arginare lo spopolamento delle aree interne, di fermare l’esportazione delle nostre migliori eccellenze nazionali, i giovani, i giovani cervelli.

Oggi il Governo è qui, vedete non è passato tanto, eh, diciamo, di solito quando si prende un impegno in genere così corposo… insomma anche noi stessi non pensavamo di riuscire a concretizzare un progetto in così poco tempo, è passato qualche mese; oggi noi siamo qui, non lo abbiamo preannunciato come ci siam detti da tempo ma appena abbiamo approntato questo piano, ringrazio il Ministro Provenzano per il Sud ma, dobbiamo dirlo, ringraziamo tutti i Ministri, qui c’è anche la Ministra Azzolina, ma ci sono tanti Ministri che oggi sono impegnati, che a Roma, che nelle varie attività, hanno tutti contribuito a questo progetto. Questo è un progetto corale di tutti noi che abbiamo assunto questo impegno con tutti i cittadini e, attenzione, non l’abbiamo assunto solo con voi giovani del Sud, con i vostri genitori e i vostri nonni, l’abbiamo assunto con tutti i cittadini italiani.

Oggi siamo qui a piantare le radici delle nostre idee, dei nostri progetti che portiamo qui, in questo corposo progetto, è molto ambizioso, vedete, noi non operiamo su una prospettiva temporale annuale ma decennale. È la prima volta che un Governo progetta un impegno decennale per il Sud. Siamo qui a Gioia Tauro per far germogliare le nostre idee, che giustamente Sciascia, come ricordava il Ministro Provenzano, di cui era convinto potessero cambiare il mondo, ma non vogliamo cambiare semplicemente il Sud, ci accontentiamo, per cambiare l’Italia intera, vogliamo che questo progetto faccia rumore per scuotere il Meridione.

GUARDA LE SLIDE PIANO PER IL SUD 2030 (A cura del Governo)

Piano per il Sud, il discorso integrale del premier Giuseppe Conte a Gioia Tauro

Il Piano e strutturale, dieci anni significa che noi l’intero programma degli investimenti di qui avvenire, per gli anni a venire e progettato secondo una linea di azione e coerente, meditata, sistematica. Gli interventi spot al Sud non lasciano nessuna eredità, non fanno rumore. Abbiamo bisogno di dare un ampio respiro alla nostra azione, abbiamo bisogno di insistere mese dopo mese. anno dopo anno per vedere che le cose cambino, ed è bello essere qui in Calabria, essere qui, bello… abbiamo scelto Gioia Tauro, eravamo… lo confesso, siamo stati un po’ a parlare col Ministro Provenzano, abbiam detto dove lo presentiamo questo piano? a Roma? no, dobbiamo andare al Sud, ci sono tanti posti del Sud che potevano essere il luogo di elezione per questo lancio, per questa presentazione però Gioia Tauro, ci è piaciuta questa idea, questa scelta perché l’importante crocevia anche nel traffico di merci del Mediterraneo, che stiamo provando a rilanciare.

Gioia Tauro è il simbolo anche nelle opportunità di crescita che ci sono nel Sud, immaginate se fossimo in un’altra realtà con questa posizione geografica, un porto che abbraccia tutto e guarda tutto il Mediterraneo, immaginate quante opportunità di crescita semmai sarebbero state già sviluppate, invece queste opportunità sono mortificate e noi con questo Piano dobbiamo far di tutto per realizzarle.

Qui, in questa scuola si è svolto un concorso “Mai più schiave”, giusto? Voi studentesse, voi studenti avete partecipato e siete stati anche premiati dal Presidente della Repubblica. Ecco, noi vogliamo che il Sud non sia più schiavo, non sia più schiavo dello stereotipo che lo dipinge come la terra di rassegnazione, ha ben sottolineato il Ministro Provenzano, mai più rassegnazione, mai più disagio, mai più piangersi addosso, mai più causa persa e il Preside anche ha ricordato, qui si lavora per la formazione, per la cultura con tanta speranza, non vogliamo più narrazioni tossiche per il Sud, le vogliamo esiliare e bandire via.

Sud è sinonimo di ambizione, deve diventare sinonimo di eccellenze, e pensiamo a tutte le eccellenze che già Sud esprime, ce ne sono migliaia e migliaia in tutto il mondo, ne cito solo due: Luca Parmitano, siciliano, dirige, è il comandante della Stazione Aerospaziale Internazionale, ci rende tutti orgogliosi ma è di questi giorni anche la notizia di Francesca Colavita, è una ricercatrice molisana che con l’equipe dello Spallanzani ha isolato il coronavirus e ha contribuito quindi a renderci orgogliosi in tutto il mondo. Quindi, dobbiamo lavorare per migliorare questa eccellenze, per consentire che queste eccellenze lavorino qui al Sud. E attenzione ormai le ricerche ci dicono, pensate, che ogni euro investito qui nelle infrastrutture ad esempio Sud rende 0,4 euro di domanda di beni e di servizi nel Centro-Nord, è una ricerca recente, che ho letto, di Bankitalia che ci dice che la crescita del Sud sarebbe di grande promozione anche per la crescita al Nord, è la nostra convinzione: il rilancio del Sud è il rilancio del Nord. Ecco perché, vedete, noi oggi con questo progetto parliamo non solo a voi, ai vostri genitori, ai vostri nonni, parliamo a tutti i cittadini del Centro, del Nord, questo ci riguarda tutti e quindi ricordiamoci questa data, oggi è San Valentino, 14 febbraio 2020, oggi a Gioia Tauro voi, che ci siete, ricorderete che abbiamo aperto il cantiere dell’Italia del futuro, abbiamo posto le basi per asfaltare la strada del riscatto, per far crescere in un ambiente più favorevole le imprese, le generazioni future, per consentire anche all’imprenditoria femminile di potersi sviluppare, per liberare tutte le tante, le molteplici energie culturali personali, economiche, sociali che sono al Sud.

Il Ministro Provenzano vi ha riassunto anche un po’ di idee, un po’ di dati e un po’ di linee di azioni, mi permetto solo di rimarcare questo passaggio: la clausola del 34% è una svolta economica, sociale, culturale è un vincolo per chi verrà dopo di noi. Noi occupiamo temporaneamente le istituzioni, lo facciamo con grande determinazione, con grande spirito di responsabilità ma avere detto che d’ora in poi ogni investimento pubblico deve a priori dedicare il 34% della spesa agli investimenti al Sud è un vincolo che rimarrà legislativo per chi verrà dopo di noi, lo dovranno rimuovere se non saranno d’accordo e se ne assumeranno la responsabilità.

Il Sud deve essere il terreno del Green New Deal. Oggi, cari giovani amici e giovani amiche, voi siete molto sensibili al tema dei cambiamenti climatici; non vi sarà sfuggito che col mio governo siamo molto attenti a perseguire una politica di neutralità carbonica al 2050. È un obiettivo molto ambizioso, molto impegnativo. Non sarà facile raggiungerlo e vi dico anche che non sarà facile coinvolgere tutti, non solo in Italia, in Europa e nel mondo verso questa sfida.

E questa sfida si vince se la vinciamo tutti insieme; sapete quanto inquina l’intera Europa nel mondo, il pianeta? 9%. Quindi immaginate se l’Italia lavorasse in questa direzione da sola, se l’Europa lavorasse da sola. Ecco perché io dico sempre, l’ho detto anche al Consiglio europeo più volte, agli altri leader, capi di stato degli stati membri dell’Unione Europea; l’Europa deve assumere una posizione di leadership nel mondo su questa frontiera del Green New Deal, su questa frontiera della lotta ai cambiamenti climatici, altrimenti non raggiungeremo nessun risultato. Però, permettetemi di dire che le nostre politiche nazionali sul Green New Deal, qui possono trovare, anche in questa terra di Calabria, nel sud, il terreno di elezione, perché qui forse ancora più che altrove possiamo sprigionare l’abbraccio tra economia ed ecologia, con questa meravigliosa terra.

Le infrastrutture; il sud, il rilancio del sud, il riscatto, non può non passare dal miglioramento delle Infrastrutture, la linea ferroviaria, le linee stradali, dobbiamo assolutamente lavorare; qui sono previsti 33 miliardi di investimenti in opere appaltabili non nei decenni a venire, nel 2021, entro il 2021; abbiamo un piano, un contratto di programma Anas e RFI molto corposo; e io vi lancio un progetto concreto con cui abbiamo lavorato con la ministra De Micheli. Sapete quanto dista Roma – Reggio Calabria, che distanza, quanti chilometri? Quanti? 700! Risposte esatte. Sapete quanto dista Roma – Torino? pressoché 700, 690 km. Perché se io vado a Torino devo impiegare poco più di 4 ore e se invece da Roma vado a Reggio Calabria devo impiegare 5 e più ore?

Con l’alta capacità, in breve tempo stiamo lavorando per portare a 4 ore la distanza di percorrenza dei treni da Roma a Reggio Calabria e vogliamo migliorare anche i servizi perché è giusto che se io salgo su un treno che scende giù in direzione sud, possa godere dei medesimi identici servizi rispetto a un treno che sale al nord; abbiamo stanziato 3 miliardi per l’alta capacità e stiamo ovviamente lavorando per l’alta velocità anche al sud, in alcuni snodi fondamentali; e vi ricordo che il 10 marzo la Ministra De Micheli delle Infrastrutture sarà in terra calabra per inaugurare il terzo mega lotto della statale 106 Jonica. Stiamo parlando di oltre 1,3 miliardi che porterà nuovo lavoro ai giovani, nuovo lavoro alle imprese. Noi non vogliamo quindi un’Italia a due velocità, ce la metteremo tutta per contrastare questa doppia velocità e favoriremo anche un grande intervento per i comuni; abbiamo stanziato 825 milioni di euro per 5 anni per tutti i comuni delle regioni del sud; abbiamo visto che la spesa più efficace, quella che viene subito cantierizzata, diciamo così, è quella offerta ai comuni, comuni per interventi di messa in sicurezza di edifici pubblici, per efficientamento energetico, per mobilità sostenibile. Per i 404 comuni della Calabria quindi ci sono già 23,5 milioni da spendere adesso nel 2020.

Caro Sindaco, cari sindaci, affrettatevi a spenderli perché l’esecuzione dei lavori deve avvenire entro il 15 settembre prossimo, quindi assolutamente velocizzate tutte le iniziative.

Occupazione femminile; abbiamo previsto, ce lo ricordava il ministro Provenzano, uno sgravio contributivo al 100% di durata pluriennale, vogliamo favorire l’occupazione femminile, offrire la possibilità di trasformare i contratti a tempo determinato per le donne, delle donne, in contratti a tempo indeterminato. E poi ci sono tante altre misure che mettendole insieme dovrebbero creare tutte le premesse per il riscatto economico, sociale, culturale del sud; e per questo, ad esempio, che abbiamo favorito i giovani imprenditori che vogliono rimanere qui al Sud, con la misura “resto al sud”. L’abbiamo estesa, ma ci rendiamo conto che qui i giovani non mettono su famiglia; abbiamo portato l’età a 45 anni; abbiamo ripotenziato, anche rilanciato, il fondo, “cresci al sud”, stanziando quindi e favorendo la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese. Ci sono 250 milioni, ci sono tante altre misure, non le voglio richiamare perché adesso il tema non è entrare nel dettaglio; ma sicuramente un altro strumento è degno di nota: contratti istituzionali di sviluppo, li stiamo applicando, li stiamo varando in varie aree, quelle più disagiate.

Li porteremo anche in Calabria, con i contratti istituzionali di sviluppo alcune aree più svantaggiate, andremo a finanziare i progetti, sollecitando però la capacità progettuale, le proposte degli amministratori locali, delle associazioni locali di categoria, delle parti sociali, di tutte le comunità locali, perché voi conoscete meglio di noi il territorio, elaborerete proposte, proposte che possano anche legarsi l’una con l’altra, perché se connesse assumeranno un valore ancora più strategico, saranno ancora più efficaci e, a quel punto lì, noi arriveremo a finanziarle. Vi guideremo con mano, vi sosterremo, ecco, dobbiamo perseguire questa politica.

Questa è la politica che a noi piace, questa è la politica di cui siamo capaci, una politica che offre un lavoro di squadra, un clima operoso, è una politica che si fonda sull’impegno, impegno sincero, autentico, serio; una politica che non si distrae rispetto alle polemiche, una politica che si affida alla piena leale collaborazione con tutti gli stakeholders, con i governi locali, con i cittadini, con le comunità locali e che sempre costantemente votate al perseguimento del bene comune; e mi rivolgo, rivolgo a voi un pensiero finale, care studentesse e cari studenti. Voi studiate adesso, è la cosa più importante che potete fare; lo studio è anche faticoso, io ho studiato tanto e anche con tanta fatica; non è vero che ci sono…, forse ci sono dei fortunati. Per loro studiare, come dire, è un impegno molto leggero però, come ogni attività che veramente ci migliora, richiede un grande impegno, grande disponibilità al sacrificio e grande senso di responsabilità. È questo il momento in cui voi state costruendo il vostro futuro, dovete essere protagonisti della vostra vita ed è giusto pretendere dalle istituzioni pubbliche, dallo stato (oggi c’è qui il governo, il governo) e voi dovete pretendere riscatto sociale, economico, culturale, ma ricordatevi sempre che le basi, le premesse per il riscatto personale sono nelle vostre mani; già oggi nello studio che fate, nell’impegno che riponete, nel senso di responsabilità che dimostrate, non rimettete mai agli altri il vostro futuro, tenetelo nelle vostre mani, impegnatevi nella vostra crescita personale e coltivando la vostra formazione, la vostra crescita personale, io sono sicuro che un domani scoprirete che starete dando e avrete dato un grande contributo anche alla crescita della vostra comunità, della comunità in cui operate.

Io sono nato in un piccolissimo centro, Volturara Appula, provincia di Foggia. Oggi credo che abbia 300 abitanti, non di più. Ho girato tanto, mi sono trasferito per studiare poi all’università a Roma. È capitato anche di viaggiare molto all’estero e spesso la domanda che viene fatta quando ci si conosce è: dove sei nato?

Io non ho mai detto sono nato nel sud, non ho mai detto sono nato in Puglia, vicino Bari, vicino Foggia, ho detto sono nato a Volturara Appula. Certo dopo ho dovuto impiegare una decina di minuti, sempre spiegare dov’era, cos’era questo paesino che neppure forse i foggiani conoscono, tanto è piccolo.

Ecco siate sempre orgogliosi della vostra terra, siate sempre orgogliosi delle vostre origini”.