Bambino ferito a Lamezia, Marziale: “Mafia non rispetta bimbi”

Carlomagno

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Il luogo dell'omicidio a Lamezia Terme
Il luogo dell’omicidio a Lamezia Terme

Stamane, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ha contattato i medici che sono stati chiamati a prestare soccorso al bimbo di dieci anni, rimasto ferito ieri sera in una sparatoria a Lamezia Terme, in cui è stato ucciso il fruttivendolo Francesco Berlingieri, zio del malcapitato piccolino.

Dai sanitari, il Garante ha appreso che: “le condizioni non sono particolarmente gravi, anche se la pallottola è ritenuta in quanto vicina a vasi sanguigni molto delicati”.

Marziale esprime il proprio ringraziamento “al personale medico per l’alta professionalità e amorevolezza nell’esercizio delle proprie funzioni” e lancia un’invettiva “contro coloro i quali – afferma – hanno insanguinato ancora una volta le strade della Calabria, senza tenere minimamente in considerazione la presenza di un ignaro bambino”.

“Ciò dimostra quanto sia falsa e artatamente tendenziosa quella parte di pseudo letteratura che vede la mafia rispettosa dei bambini, nulla di più falso e ipocrita. Sebbene appare evidente che non fosse nel mirino proprio il piccolo, rimane il fatto che davanti al bimbo non hanno avuto reticenza a sparare”.

“La mafia è morte, la mafia è privazione di ogni libertà, la mafia è oltraggio alla dignità della persona, la mafia preclude lo sviluppo della società e impedisce che il territorio possa crescere di pari passo con il contesto globale d’intorno e, agendo davanti ad un bimbo, addirittura colpendolo, dimostra di essere intenzionata ad uccidere finanche il futuro”, conclude il Garante.

Intanto, secondo quanto scrive il lametino.it, le indagini si starebbero concentrando su una sola persona. Il killer ieri alle 19 avrebbe agito da solo sparando e uccidendo Francesco Berlingieri, di 57 anni, davanti al suo ortofrutta in via Fiume a Sambiase.

La vittima – scrive ancora il giornale online – stava scaricando delle cassette di arance dal furgoncino parcheggio davanti al negozio quando, uscendo dall’attività commerciale, è stato colpito da 4 colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata da un sicario a bordo di un motorino.

Questo quanto emerge dalle prime indagini, dalle testimonianze raccolte e dalla visione delle telecamere da parte degli agenti del Commissariato di Polizia di Lamezia, diretti da Antonio Borelli, all’indomani del fatto di sangue. La polizia, quindi, si starebbe concentrando su una sola persona.