Scacco ai clan della guerra di mafia a Lamezia Terme: 14 arresti

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Squadra mobile PoliziaE’ in corso una vasta operazione antimafia della Polizia di Stato di Catanzaro e del Servizio Centrale Operativo di Roma che sta eseguendo 14 arresti tra esponenti di spicco delle consorterie Iannazzo e Cannizzaro – Daponte attive nel comprensorio di Lamezia Terme (Catanzaro).

I soggetti arrestati erano stati tutti condannati, nei giorni scorsi, (processo Andromeda) in sede di giudizio abbreviato, a pene significative in quanto ritenuti responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione e traffico di armi.

Le attività investigative, coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, nelle persone del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e del pm Elio Romano, con la supervisione del procuratore capo, Nicola Gratteri, avevano già permesso di accertare le responsabilità dei soggetti arrestati in ordine a numerosi episodi estorsivi a carico di imprenditori.

In particolare è stato, inoltre, accertato l’accordo, formalizzato attraverso veri e propri “summit mafiosi”, tra la cosca Iannazzo e quella Giampà di spartizione dei proventi del racket, secondo un collaudato sistema operativo.

Con l’odierno provvedimento, vengono, altresì, ribadite le contestazioni che riguardano anche omicidi della guerra di mafia su Lamezia Terme. In particolare l’omicidio di Antonio Torcasio, nel maggio del 2003, suscitò particolare clamore in quanto compiuto nelle adiacenze del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme all’atto della presentazione del predetto presso il detto Ufficio, mentre quello di Vincenzo Torcasio che provocò anche il grave ferimento di Vincenzo Curcio, fu realizzato nel mese di luglio 2003 davanti ad una paninoteca ubicata a Falerna, località turistica della costa tirrenica lametina, alla presenza di numerosi avventori dell’esercizio commerciale.

Entrambi gli episodi delittuosi si inquadravano in una strategia criminale volta a mantenere, da parte delle cosche Iannazzo e Cannizzaro-Daponte, l’esclusivo controllo del territorio di gran parte del comprensorio di Lamezia Terme, anche attraverso l’eliminazione fisica degli esponenti di spicco della cosca avversa Cerra-Torcasio-Gualtieri anch’essa attiva soprattutto nel campo delle estorsioni.