Violenta rissa per una ragazza a Catanzaro: 4 arresti e 3 feriti

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

rissa CatanzaroVoleva dare una lezione a un ragazzo che intrattiene una relazione sentimentale con la ex ragazza. Così ieri sera si è presentato insieme al fratello davanti al supermercato dove lavora il “competitor” iniziando a picchiarlo con un bastone. Ne è scaturita una violenta rissa allargata, culminata con calci, pugni nonché colpi di bastone e cric di auto. Il bilancio è di 4 arresti da parte dei carabinieri e tre feriti.

E’ successo nel parcheggio di un supermercato di viale Magna Grecia, nel capoluogo. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Catanzaro i due fratelli, P.Z e D.Z., rispettivamente di 26 e 18 anni si sono presentati a bordo di una 500 presso il parcheggio, attendendo che il rivale, F.N., magazzinierie di 31 anni, uscisse dal lavoro per dargli la lezione.

Quando il rivale smette di lavorare esce insieme ad alcuni colleghi dal grande magazzino. Insieme a loro, c’è anche il suo amico M.F, catanzarese di 29 anni. A questo punto inizia la follia. Uno dei due fratelli, il maggiore, che ha con sé un bastone di legno lungo quasi mezzo metro, si avventa contro il rivale in amore e gli sferra contro un colpo.

Seguono momenti di forte concitazione nel parcheggio: da un lato i due fratelli, dall’altro il magazziniere e l’amico, in mezzo gli altri dipendenti del supermarket che cercano di separare i litiganti; qualcuno chiama il 112 e implora l’operatore di inviare quanto prima una pattuglia.

Intanto, volano insulti, schiaffi, pugni e colpi di bastone: l’aggressore, disarmato del proprio randello, viene a sua volta colpito violentemente in piena fronte dall’amico del magazziniere, procurandosi una profonda ferita che parte dall’arcata sopraccigliare, attraversa la fronte ed arriva ben oltre l’attaccatura dei capelli, con copiosa fuoriuscita di sangue.

Nonostante la ferita riportata, P.Z. (il primo giovane del bastone) diventa ancora più furioso e, incurante del dolore, torna verso la Fiat 500 per prendere il cric e con quello torna alla carica nei confronti di dei due “sfidanti” uno dei quali trova riparo all’interno dell’automobile del responsabile del supermercato che, dopo aver messo in moto, inizia a girare per il piazzale in modo da sottrarre il suo dipendente alla furia dell’altro uomo.

Ecco poi che arriva l’autoradio dell’Arma; il fratello 18enne, D.Z, che per primo nota l’arrivo della pattuglia, cerca allora di trattenere il fratello, senza riuscirci, dal danneggiare con il cric anche l’autovettura di F.N. I militari scendono fulmineamente dal mezzo e riescono con fatica ad immobilizzare una prima volta P.Z, che ha ancora il cric sporco di sangue in mano.

La sua ira è però incontenibile e solo con l’arrivo di una seconda pattuglia egli viene definitivamente bloccato ed ammanettato. Per lui, così come per i due colleghi, si renderà necessario il trasporto in ospedale; P.Z, con la fronte dilaniata dalla bastonata ricevuta, veniva medicato e dimesso con 20 giorni di prognosi; M.F., nel corso della rissa caduto a terra, riportava la la frattura del polso e un’escoriazione da strisciamento, lesioni giudicate guaribili in 25 giorni; il magazziniere rivale in amore, per i colpi ricevuti, riportava una prognosi di 7 giorni. Per i tre feriti, nonché per D.Z., unico rimasto illeso, nonostante fossero tutti incensurati, è inevitabilmente scattato l’arresto per rissa; dopo la formalizzazione degli atti di rito, i 4 sono stati tutti sottoposti agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.