Sergio Abramo proclamato sindaco: “Adesso ho mani libere”

Carlomagno

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Il sindaco Abramo durante la proclamazione
Il sindaco Abramo durante la proclamazione

Il sindaco, Sergio Abramo, è stato riconfermato primo cittadino di Catanzaro. La proclamazione ufficiale è avvenuta questa mattina 30 giugno a opera dell’Ufficio elettorale centrale, presieduto dal giudice Alessandro Bravin, a conclusione della verifica dei verbali delle altre 90 sezioni.

La dichiarazione di proclamazione fatta in ossequio all’articolo 72, comma 9, del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, in base al quale, dopo il secondo turno di votazione, viene proclamato Sindaco il candidato alla medesima carica che abbia ottenuto il maggior numero di voti validi. “La commissione, accertato che il candidato Sergio Abramo ha riportato, fra i due candidati alla carica di Sindaco ammessi al turno di ballottaggio il maggior numero di voti pari a 21.963 voti validi, ha proclamato eletto alla carica Sergio Abramo”.

“Riprendiamo il lavoro da dove l’avevamo lasciato” Queste le prime parole del neo eletto Sindaco. “Un lavoro che in realtà non abbiamo mai lasciato e che è proseguito avendo dovuto affrontare la vicenda del Catanzaro calcio che spero oggi sarà portata felicemente a termine. Un primo passo l’abbiamo compiuto, proseguiremo con gli altri impegni che abbiamo preso con gli elettori. Tra questi il primo nostro dovere è quello di affrontare la questione della disoccupazione giovanile. Una piaga che dobbiamo affrontare con determinazione perché è la prima richiesta che ci proviene da tutte le famiglie”.

“In questo la Regione – ha detto ancora – ci dovrà dare una mano e cercherò di coinvolgere su questo i sindaci dei capoluoghi di provincia calabresi”. Abramo ha poi ringraziato quanti lo hanno sostenuto in questa difficile campagna elettorale, ringraziamenti ai coordinatori e leader delle liste che lo hanno sostenuto e a tutte le elettrici e gli elettori che gli hanno riconfermato la piena fiducia. “Abbiamo costruito un nuovo grande gruppo. Abbiamo il dovere di non dissolverlo perché con queste nuove leve dobbiamo creare la nuova classe dirigente”. Infine Abramo ha chiesto alla macchina burocratica un ulteriore sforzo. “Ho le mani libere e non faremo sconti a nessuno, il plebiscitario voto ottenuto ci sprona a dare di più e meglio e tutti dobbiamo remare in un’unica direzione”