‘Ndrangheta e massoneria. L’Espresso: “Pittelli a cena con magistrati e professionisti”

Il settimanale in edicola svela gli intrecci in cui sarebbe coinvolto l'ex parlamentare di FI arrestato nell'ambito dell'inchiesta "Rinascita scott"

Carlomagno

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Appunti scritti a mano con un elenco dettagliato dei temi dell’inchiesta “Rinascita” e la registrazione di una cena con un pool di magistrati. E’ quanto rivela L’Espresso in un’inchiesta firmata da Giovanni Tizian nel numero in edicola questa settimana. Il giornalista approfondisce i risvolti e i retroscena del maxi blitz condotto dal Ros e dal Comando provinciale dei carabinieri di Vibo lo scorso 19 dicembre sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri e si sofferma sulla figura di uno dei principali indagati, l’avvocato Giancarlo Pittelli.

La cena e le cimici del Ros

Proprio a casa del noto penalista catanzarese i carabinieri avrebbero trovato l’elenco dettagliato dei temi trattati dall’indagine per la quale è finito in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo quanto riportato dall’Espresso, i Ros avrebbero anche registrato una cena nella sua abitazione con otto magistrati e altri professionisti. “Toghe – precisa il settimanale citando fonti autorevoli – non della Procura ma di altri uffici giudiziari di Catanzaro. Contatti privilegiati dell’ex senatore finiti in informative senza ipotesi di reato inviate alla Procura di Salerno competente sui magistrati catanzaresi”.

Terra di mezzo

“L’avvocato Pittelli – scrive il settimanale – è dunque accusato di essere la cerniera tra due mondi. Un complice esterno, per i pm. Non secondo il giudice che ha ordinato l’arresto: convinto che l’ex senatore sia organico al clan”.

L’incontro con il rettore di Messina per presentargli la figlia del boss

Pittelli avrebbe avuto “un incontro a Messina con il rettore dell’Università per presentargli la figlia del boss Mancuso, studentessa di Medicina in difficoltà con un esame. «“Troppo avvocato, troppo avvocato” si è messa a piangere… che bella famiglia», questa la reazione della rampolla, confidata dall’ex senatore a un amico”.

Giancarlo Pittelli è stato arrestato, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, lo scorso 19 dicembre nell’operazione ‘Rinascita Scott’ condotta dal Ros nel corso della quale sono finite in manette oltre 300 persone, accusate di avere legami con la cosca di ‘ndrangheta Mancuso di Limbadi.

Al penalista ed ex parlamentare di Forza Italia qualche giorno fa il tribunale del Riesame di Catanzaro ha rigettato la richiesta di revoca della misura presentata dai difensori, per cui Pittelli è rimasto in carcere.