Estorsione mafiosa a imprenditore, arrestati padre e figlio

Secondo la Dda di Catanzaro i due avrebbero esercitato pressioni per farsi intestare un terreno su cui, contro la volontà del commerciante, avevano realizzato un manufatto abusivo

Carlomagno

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Squadra Mobile PoliziaLa Squadra Mobile della Polizia di Catanzaro ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Aurelio Maurizio Notarianni, 56enne e agli arresti domiciliari nei confronti del figlio Luigi Notarianni, 28enne, in quanto ritenuti responsabili di estorsione consumata e di tentata, reati aggravati dal metodo mafioso.

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice su richiesta della Dda della Procura della Repubblica di Catanzaro, con il sostituto procuratore Elio Romano e il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore capo Nicola Gratteri.

Le attività investigative della Polizia, svolte con l’attivazione anche di diversi presidi tecnici, hanno fatto emergere che gli indagati, con minacce esplicite, costringevano la vittima a realizzare una fittizia vendita di un appezzamento di terreno a destinazione agricola, con l’intento, effettivamente realizzato, di costruirvi un manufatto da destinare ad abitazione.

In particolare sono state ricostruite le fasi e le dinamiche operative degli eventi delittuosi, articolati nel corso degli anni, in quanto Aurelio Maurizio Notarianni, già nel 2008, in data prossima all’acquisto del terreno da parte di un imprenditore lametino, si faceva consegnare, da quest’ultimo, diecimila euro a titolo estorsivo, al fine di consentirgli un tranquillo godimento del bene.

Veniva accertato altresì che, lo scorso anno, Aurelio Maurizio Notarianni ed il figlio Luigi, si recavano in più occasioni presso l’esercizio commerciale dell’imprenditore, titolare del terreno, intimando all’uomo la necessità di intestare alla compagna di Luigi, parte dello stesso appezzamento di terreno, mediante una simulata compravendita, da formalizzare presso un notaio, con una fittizia corresponsione di denaro da parte dell’acquirente.

In attesa della realizzazione dell’atto di compravendita, i Notarianni si erano realmente impossessati del terreno, iniziando la realizzazione sullo stesso di un immobile abusivo.

Aurelio Maurizio Notarianni è stato già condannato, nell’ambito del Processo ‘Medusa’, per associazione mafiosa in quanto considerato partecipe, quale elemento di vertice, della cosca di ‘ndrangheta “Giampà”, operante con un ruolo di supremazia criminale nel territorio lametino.