Blitz antidroga in Sardegna, cocaina dalla Calabria. In manette anche un catanzarese

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

La Calabria era una delle regioni di approvvigionamento della droga poi smerciata in Sardegna. E’ quanto emerge dall’inchiesta “Barber shop”, condotta dai carabinieri di Sassari, culminata stamane con 16 misure cautelari tra cui un uomo di Chiaravalle Centrale, centro del catanzarese. Le accuse a vario titolo sono di traffico e spaccio di stupefacenti. L’indagine è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, con investigazioni seguite dai militari di Olbia.

L’attività investigativa nasce dalle indagini relative ad una rapina perpetrata nel mese di ottobre 2016 ai danni di un pensionato di Padru, che avevano consentito l’individuazione dei responsabili e aperto una finestra sull’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio gallurese in cui uno degli arrestati risultava coinvolto. L’uomo, infatti, era particolarmente attivo nella vendita di droga e appariva punto di riferimento per numerosi altri soggetti.

Grazie ai servizi di osservazione svolti sul territorio è stato possibile identificare una seconda persona, sempre di Olbia, indicata negli ambienti della malavita locale quale elemento di spicco nel traffico di cocaina, avendo rilevato il “testimone” dal fratello che, nel 2011, a causa di vicissitudine giudiziarie, si era trasferito in Messico.

Il successivo sviluppo consentiva di disvelare un sodalizio articolato che estendeva i propri interessi anche al di fuori della Sardegna, pertanto determinandosi il trasferimento delle indagini alla competente Procura Distrettuale Antimafia di Cagliari. Infatti, emergeva che l’indagato, coadiuvato dal fratello (intanto rientrato dal Messico), avesse stretto contatti con due napoletani, dai quali riceveva partite di cocaina, e, attraverso altri mediatori olbiesi e desulesi, con un canale di approvvigionamento calabrese.

Le indagini consentivano di individuare ad Olbia altri soggetti (sei persone in tutto) che collaboravano attivamente con il capo dell’organizzazione nello smercio al dettaglio della droga, oltre ad altri diretti referenti dei soggetti napoletani che immettevano la cocaina nel mercato sassarese.

Le ipotesi investigative, tradotte in richiesta di misura cautelare dalla Procura Distrettuale di Cagliari, sono state condivise dal giudice che ha emesso il provvedimento restrittivo odierno con cui è stata disposta la custodia in carcere per Francesco Salerno 43enne di Olbia, Antonio Salerno 37enne di Olbia, Francesco Carta 44enne di Desulo, Fabio Casula 46enne di Monti, Fabio Azara 47enne di Olbia, Salvatore Carta 48enne di Olbia, Fortunato Davoli 39enne di Olbia, Lorenzo Pes 46 enne di Olbia, Massimiliano Piras, 41enne di Olbia, Pietro Marras 45enne di Olbia, Rosario Polverino 54enne di Napoli, Salvatore Cuomo 56enne di Pozzomaggiore, Gennaro D’Alessandro 62enne di Sassari, Salvatore DAuria 38 di Napoli e Vincenzo Andreacchio 34enne di Chiaravalle Centrale (Catanzaro). Obbligo di dimora per Maria Antonietta Sanna, 40enne di Olbia.

Nel corso delle indagini sono state arrestate 5 persone e sequestrati circa 3 kg di cocaina e diversi quantitativi di hashish e marijuana. Tuttavia è stato possibile ricostruire un volume d’affari che, negli anni immediatamente precedenti, si basava su uno smercio costante di cinque chilogrammi di cocaina al mese nella sola provincia di Sassari.

Gli arresti della mattinata odierna sono stati effettuati ad Olbia, Sassari, Pozzomaggiore, Napoli Secondigliano e S. Stefano Ticino, coinvolgendo un totale di circa cento militari. L’operazione ha permesso di infliggere un duro colpo alla malavita locale, con legami con organizzazioni criminali di stampo mafioso.