Ritardi in Consiglio regionale, si litiga per le Commissioni consiliari calabresi

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Bloccati fino a tarda sera ieri i lavori del Consiglio regionale che avrebbero dovuto iniziare alle 12. Il ritardo è stato determinato dal protrarsi delle trattative nella maggioranza di centrodestra, manuale Cencelli in mano, per trovare l’accordo sulla composizione delle Commissioni consiliari.

I primi punti all’ordine del giorno del Consiglio regionale, infatti, riguardavano l’elezione del presidente, del vicepresidente e del segretario delle sei Commissioni permanenti e delle due Commissioni speciali, Anti-‘ndrangheta e Vigilanza. Il tema delle presidenze delle commissioni era già stato al centro, sia giovedì sera che ieri mattina, di altre riunioni della maggioranza di centrodestra che governa la Regione: un altro vertice di maggioranza, per sbloccare la situazione, si è svolto ieri sera nella sede del Consiglio regionale.

Alla viglia del Consiglio regionale uno schema di massima di distribuzione delle Commissioni tra le forze alleate del centrodestra prevedeva che due postazioni spettassero a Lega e Fratelli d’Italia e una postazione a Forza Italia, Casa delle Libertà e Jole Santelli Presidente, ma il nodo principale è stato quello dell’accordo sulla presidenza della Commissione speciale contro la ‘ndrangheta.