Costretto a chiudere per pressioni mafiose, testimone riapre attività

Gesto coraggioso di Carmine Zappia, testimone di giustizia minacciato dalla 'ndrangheta nel vibonese. Gratteri: "Dobbiamo copiare il suo coraggio". Procuratore di Vibo Falvo: "I veri eroi sono quelli che denunciano"

Carlomagno

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Costretto a chiudere per la pressione usuraia della ‘ndrangheta, è tornato ad aprire la sua tabaccheria, a Nicotera, Carmine Zappia, che con le sue denunce ha fatto arrestare numerosi ‘ndranghetisti grazie al lavoro dei carabinieri di Vibo e della Dda di Catanzaro. Un gesto la cui importanza è stata sottolineata dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri presente insieme al procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo. “Su Vibo – ha detto Gratteri – ci sono ben tre pm dedicati e la fortuna di avere a Vibo un grande magistrato come Falvo è ulteriore simbolo di garanzia. Mi sono insediato il 16 maggio 2016.

La mattina successiva io e Falvo eravamo a Rebibbia dal collaboratore Andrea Mantella. A lui dissi: “Prima mi parlate di quello che avete fatto voi, poi dei parenti, poi degli amici e, infine, dei nemici. Altrimenti, io programma non ve ne faccio”. Quella stessa mattina ci ha confessato sei omicidi”. In quei momenti nacque l’idea di Gratteri su come operare a Vibo.

“Inutile fare processi “spezzatino” – ha detto – considerato che c’è un monolite con tanti satelliti. A me e Falvo poi si sono aggiunti De Bernardo, Mancuso, Frustaci, e abbiamo costituito un bel gruppo di magistrati. Poi sono andato dai Comandanti generali dei Carabinieri, della Finanza, dal Capo della Polizia, ed ho chiesto: ‘Ho questo progetto, vi convince?’ Loro con i fatti ci hanno dato credito mandando uomini e mezzi.

Adesso – ha detto Gratteri rivolto alla popolazione – è arrivato il momento di scegliere. Dovete decidere da che parte stare. Zappia lo ha deciso. Dobbiamo diventare suoi clienti ed imitarlo, copiare il suo coraggio, la sua determinazione, il suo orgoglio. E’ un uomo coerente e spesso a noi la coerenza manca. Cerchiamo di recuperarla dentro di noi”.

“Denunciare – ha detto il procuratore Falvo – era difficile. Ora non più. I veri eroi sono quelli che denunciano. Dobbiamo affermare un mondo in cui siano sempre di più le persone che denunciano. E stiamo lavorando per questo assieme alla procura di Catanzaro. Molto è stato fatto ma altro ancora c’è da fare. Dobbiamo invitare la gente, come ha fatto Zappia, a fidarsi di noi. Questo è un momento irripetibile, magico, per Vibo. Quindi ora o mai più”.