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Tre distinte piantagioni di canapa indiana sono state scoperte e sequestrate dai militari della Guardia di finanza di Catanzaro che hanno rinvenuto anche 4 kg di marijuana essiccata e arrestato una persona.
Le coltivazioni, con oltre 2.500 piante, erano state realizzate nel territorio dei Comuni di Curinga, Lamezia Terme e Maida. I militari le hanno rinvenute grazie al coordinamento operativo tra la Componente Aeronavale e quella territoriale del Corpo.
All’esito del primo intervento eseguito nel Comune di Curinga, i finanzieri di Lamezia Terme, hanno sequestrato oltre 2.500 piante all’interno di una fitta vegetazione su un pendio di non facile accesso.
Sullo stesso appezzamento di terreno, inoltre, i finanzieri hanno rinvenuto un essiccatoio artigianalmente predisposto, opportunamente “mimetizzato” tra la vegetazione, strumentale all’ultimazione delle fasi di “lavorazione” della cannabis, successive sradicazione: sono stati, infatti, rinvenuti e sequestrati ulteriori 4 chilogrammi di marijuana, già essiccata e pronta per essere spacciata.
Gli accertamenti svolti hanno consentito, inoltre, di giungere all’identificazione della persona risultata avere la disponibilità del terreno nonché esser preposta alla illecita coltivazione, un 42 enne di Curinga che, al termine delle formalità di rito, è stato arrestato e messo a disposizione della competente Autorità giudiziaria di Lamezia Terme.
Nel corso delle altre due operazioni antidroga, avviate a seguito dell’individuazione aerea di due zone impervie caratterizzate da una sospetta e fitta vegetazione, ubicate a Lamezia Terme (loc. Mitoio) ed a Maida (tra la provinciale 162/2 e il torrente Rodio), i militari lametini, a seguito di perlustrazioni, hanno individuato altre due piantagioni nelle quali erano state coltivate complessivamente quasi 500 piante e che godevano di una costante irrigazione grazie ad un impianto alimentato da una sorgiva, munito di temporizzatore elettronico.
Anche in questi casi, all’esito delle operazioni, tutto lo stupefacente rinvenuto è stato sottoposto a sequestro, unitamente agli impianti di irrigazione appositamente predisposti.
Tutto lo stupefacente e le piante sequestrate avrebbero fruttato ricavi illeciti per circa un milione di euro.