Milioni di rimborsi per falsi ricoveri in clinica, indagato funzionario regionale

Per i rimborsi a Villa S. Anna di Catanzaro. Si tratta del presidente della commissione aziendale per l'accreditamento sanitario dell'Asp. L'ipotesi è rifiuto di atti d'ufficio

Carlomagno

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Il presidente della commissione aziendale per l’accreditamento sanitario dell’Asp di Catanzaro, Domenico De Fazio, di 65 anni, è indagato per rifiuto di atti d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta “Cuore Matto” che ieri ha portato la Guardia di finanza di Catanzaro a eseguire un’ordinanza cautelare nei confronti di funzionari della clinica privata “S. Anna” di Catanzaro: Rosanna Frontera (56), legale rappresentante; Giuseppe Failla (65), direttore generale; Gaetano Muleo (75) direttore sanitario della clinica dal 2010 e fino ad agosto 2019. Indagata è anche Villa Sant’Anna spa per la quale è stato disposto il sequestro preventivo di 10.564.934,10 euro.

Dalle indagini è emerso che all’interno della struttura il reparto di “Unità terapia intensiva coronarica” (Utic) non è mai entrato in funzione, risultando – secondo gli accertamenti del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza – privo di attrezzature e di personale medico. Eppure la clinica, fin dal 2013, risulta accreditata al servizio sanitario regionale alla gestione di posti-letto Utic, tanto da avere ottenuto tra il 2013 e il 2019 dal servizio sanitario regionale un illecito profitto di oltre 10 milioni di euro. Stando alle accuse questo sarebbe avvenuto anche grazie al comportamento omissivo di De Fazio il quale avrebbe evitato “di effettuare alcun sopralluogo presso la struttura e tralasciando ogni aspetto inerente il mantenimento dei requisiti tecnologici e strutturali”.

Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme gialle, i pazienti cardiologici venivano assistiti e trattati non presso l’inesistente Utic ma nei reparti di “Cardiologia” o di “Unità terapia intensiva post-operatoria” (Utipo), mentre i posti letto ufficialmente destinati al reparto Utic ospitavano ricoveri ordinari.