L’ex commissario alla Sanità in Calabria Cotticelli: “Davo fastidio alla massoneria”

"Non potendo uccidermi mi hanno screditato", spiega Cotticelli sollevato dallʼincarico dopo aver ammesso di non aver realizzato un piano di emergenza Covid

Carlomagno

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Saverio Cotticelli

“Non ero io. Non ero io quello che ha parlato nell’intervista. Non mi riconosco in quell’uomo. Stavo male. Era come se fossi un altro”. E’ la giustificazione data dal generale Saverio Cotticelli a “Non è l’Arena”, ex commissario alla Sanità calabrese, sollevato dall’incarico dopo aver ammesso di non aver realizzato un piano di emergenza per la seconda ondata di Covid. Cotticelli non esclude “di essere stato drogato”.

“Nemmeno la mia famiglia mi ha riconosciuto. Sono ancora sconvolto. Sto valutando con il mio medico, sto ricostruendo quello che è accaduto il giorno dell`intervista. E’ tutto molto strano. Gli orari, la modalità, non torna nulla”, spiega ancora al giornale online Tpi.it.

Cotticelli torna sulla vicenda che lo ha costretto alle dimissioni. “Se sospetto di essere stato drogato? Questo non lo so – aggiunge. – Ripeto, sto indagando: io so che dopo quell’intervista ho vomitato tutta la notte. Sono stato malissimo. La Calabria ha una terra di mezzo. Da un lato la povera gente, dall’altro il potere, in mezzo ci sono loro. La massoneria. Con i suoi riferimenti a Roma”.

Per il generale la sua sostituzione “era già decisa. Da sei mesi. Il ministro Speranza aveva già deciso di nominare Zuccatelli. Ormai è chiaro, carte scoperte. Io dovevo essere rimosso. E’ semplice. La mia intervista è solo stato un pretesto”. Le motivazioni della sostituzione sarebbero politiche: Zuccatelli “è di LeU, lo stesso partito di Speranza, è amico di Bersani”.

Il piano Covid per la Calabria – Quanto al fatto di avere detto di non sapere nulla del piano Covid della Calabria, Cotticelli si giustifica: “Come potevo non ricordare di non aver lavorato al piano Covid? Quel piano esiste davvero, e l’ho  predisposto io. In Calabria tutto è deciso da questo mondo di mezzo: e io a questa massoneria non ho dato tregua. C`erano fatture ai privati, nella sanità calabrese, che venivano pagate tre volte. C’erano posto di lavoro, appalti oscuri, il potere reale mercanteggiava su tutto – accusa -.

Io potrò avete tanti difetti, ma a questi signori ho tolto il concime dal vaso. Gli ho cancellato 500 milioni di euro di appalti. Gli ho revocato gli affidamenti impropri. Se avessero potuto mettermi sotto una macchina, l’avrebbero già fatto”.

“La masso-mafia” – Cotticelli spiega che in Calabria c’è una forza che “ha un potere enorme: la masso-mafia. Ho lavorato due anni senza nessun supporto: senza una segreteria, senza nemmeno una dattilografa. Da solo. Adesso a Zuccatelli danno una struttura con 27 persone che costa tre milioni di euro”.