Sentenza clamorosa in Calabria: Ok al Metodo Di Bella per paziente guarito da tumore

Cancro "sparito" dopo trattamento. Il Tribunale di Catanzaro ha riconosciuto che i farmaci del MDB sono oggi l'unica cura in grado di portare, sul paziente "un miglioramento della patologia tumorale, non altrimenti realizzabile con i farmaci della medicina ufficiale". Quando a fine anni '90 i media e i colossi farmaceutici fecero "guerra" al prof. Luigi Di Bella

Carlomagno

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Il Tribunale di Catanzaro, con sentenza del 23 novembre 2020, ha riconosciuto il diritto di un paziente del Dottor Di Bella, malato di tumore al Pancreas, ad ottenere la somministrazione gratuita dei farmaci del Metodo Di Bella (MDB) da parte dell’Asp del capoluogo calabrese. A rendere nota la notizia (clamorosa) è lo stesso sito della fondazione medico scientifica, nonché il Prof. Giuseppe Di Bella, figlio del Professor Luigi, precursore della cura, intervistato da Radio Radio.

Il Tribunale calabrese ha riconosciuto inoltre che, nel caso specifico, i farmaci del MDB sono, allo stato attuale e in virtù degli atti documentati, l’unica cura in grado di portare, sul paziente, “un miglioramento del quadro sintomatico della patologia tumorale, non altrimenti realizzabile con i farmaci elencati in classe a) o b), utilizzati dalla medicina ufficiale per la cura delle patologie tumorali…”.

Il paziente, Aldo, è un uomo di Davoli, provincia di Catanzaro, che nel 2017 ha scoperto il dramma della malattia. Poco hanno potuto rimediare i vari cicli di chemioterapia ai quali si è sottoposto. Poi il paziente si è affidato, quasi come ultimo disperato tentativo, al Metodo Di Bella che ha portato a risultati ben più positivi, certificati dallo stesso Prof. Giuseppe Di Bella: “Le ultime risonanze magnetiche non registrano il tumore”, ha detto il medico intervenuto in diretta insieme all’avvocato Gianluca Ottaviano e al paziente, ai microfoni di Ilario Di Giovambattista e Stefano Raucci.

Il Metodo Di Bella, è una cura alternativa a bassissimo costo inventata attraverso anni di studio dal professor Luigi Di Bella, che aveva messo a disposizione di tutti il suo trattamento (a quel tempo gratuito) per la cura di alcuni tumori.

Prima del nuovo millennio, quando se ne cominciò a parlare perché molti pazienti guarivano da alcune forme tumorali, la terapia era diventata di dominio pubblico su larga scala, ma lo scienziato trovò grandi ostacoli per affermare la validità della cura.

Da studioso e uomo mite, venne messo alla “gogna” dai media mainstream, dai soliti “esperti” e dai colossi farmaceutici che fecero di tutto per banalizzare la terapia e poter continuare a commercializzare i loro costosissimi farmaci.

L’allora ministro della Salute, dopo una serie di sperimentazioni e protocolli bocciò il MDB relegandolo ad una cura che non aveva efficacia contro il cancro, nonostante le testimonianze di diversi pazienti guariti dalla malattia del secolo.

Il figlio del professor Luigi, Giuseppe Di Bella, ha poi istituito una Fondazione che porta il nome del padre (ormai scomparso) continuando la sua opera di ricerca medico-scientifica.

Oggi, per la prima volta un Tribunale italiano, ha sancito la gratuità del Metodo Di Bella laddove fallisce la costosa medicina “ufficiale”. La terapia non era infatti riconosciuta dal Servizio sanitario nazionale.

Il Vademecum del Metodo Di Bella

Guarda l’intervista su Radio Radio