Talarico, un politico per tutte le stagioni. I dialoghi con Tommaso Brutto

Carlomagno

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E’ un centrista puro Francesco Talarico, un vero democristiano che riesce a stare tanto a destra quanto a sinistra. Un equilibrista della politica. Pur di raggiungere i sui scopi politici non bada all’appartenenza politica o ideologica dei suoi interlocutore. Del resto è nel Dna della Democrazia cristiana che fu e, nell’evoluzione post tangentopoli, non è mutata. A lui, come ai centristi, interessa stare nel mezzo, possibilmente al potere ovvero essere l’ago della bilancia; prima col Ccd trasformato nell’Udc, dove la “c” sta significare “centro”. E negli ultimi anni c’è riuscito adottando la cosiddetta politica “casiniana” e “cesiana”, per così dire, dei “due forni”.

Secondo la Dda di Catanzaro, che ieri lo ha posto ai domiciliari, tuttavia, non si sarebbe fatto scrupoli a farsi dare un presunto sostegno dalla ‘ndrangheta reggina quando era candidato alla Camera con il centrodestra nel collegio di Reggio, territorio “estraneo” al suo comprensorio lametino.

Da quella competizione uscì sconfitto dal ‘duello’ con la pentastellata Federica Dieni che prevalse per appena 1500 voti, ma eletto o meno, secondo la legislazione antimafia, è sufficiente avere avuto contatti acclarati con i clan per essere accusati di scambio elettorale politico mafioso.

E secondo le carte dell’inchiesta “Basso profilo”, a mettere nei guai Talarico e Cesa, segretario nazionale dell’Udc, indagato nell’inchiesta della Dda catanzarese, sarebbero stati Antonio Gallo, imprenditore considerato organico ai clan reggini Tegano/De Sfefano, e Tommaso Brutto, consigliere comunale forzista di Catanzaro che ha fatto da tramite per fare incrociare i destini dell’ex presidente del Consiglio regionale con esponenti delle più potenti cosche del quartiere Archi di Reggio Calabria.

Talarico, dopo qualche hanno di pausa in seguito all’esperienza regionale terminata bruscamente nel 2014 per volere di Scopelliti, matura l’idea di una candidatura in Parlamento nelle elezioni previste per il 4 marzo 2018. Gli spazi sono ridotti nel collegio catanzarese, da dove proviene (Lamezia). Con il M5s che volava nei sondaggi, aveva capito di  avere poche chance nela Calabria centrale dove comunque c’erano concorrenti di peso. Così ha deciso di optare per quello di Reggio Calabria. Il problema era il procacciamento dei voti in un comprensorio ad altissima densità criminale e comunque dove lui aveva sì conoscenze ma poche “entrature” nei circuiti dove si decidono i pacchetti di voti, sebbene per quattro anni, dal 2010, da presidente del Consiglio regionale a palazzo Campanella, frequentava la città.

A fine giugno 2017, si legge nell’ordinanza, Tommaso Brutto ha incontrato Francesco Talarico nell’anticamera degli uffici di un noto imprenditore catanzarese dove iniziano a parlare della candidatura al Parlamento e agganciare i personaggi giusti. Entrambi chiacchierano, ignari di avere gli investigatori alle calcagne.

FRANCESCO TALARICO: tu sei l’unico che ha un partito, alle spalle .. nazionale .. quindi tutti quanti vorranno vedere in te un punto di riferimento anche della prospettiva nel futuro … noi dobbiamo aspettare la legge elettorale .. se c’è l’alleanza ti ripeto con Forza Italia gli spazi…

TOMMASO BRUTTO: sono ridotti …

TALARICO: sono ridotti … se non c’è la cosa che andiamo da soli .. con un centro .. giusto .. con collegi diversi .. allora se hai un centro io, per il ruolo che, con questa legge elettorale, probabilmente sarò candidato in tre collegi , quindi chi viene dietro possiamo fare davvero…

BRUTTO: si…

TALARICO: uno va alla Camera, uno va al Senato … con Costanzo (Sergio ndr) tienitelo bene, buono … e facciamo una cosa …

BRUTTO: “Frà .. noi ora dobbiamo parlare con CESA.. io mi devo risolvere il problema di mio figlio e gliela dobbiamo mettere anche sul piano Frà che noi qui dobbiamo tenere un partito, dobbiamo tenere una segreteria … dobbiamo tenere … mio figlio è disoccupato, io ho un mezzo…

TALARICO: ”ma Antonio (GALLO), quella cosa in Albania come va?

BRUTTO: ”l’abbiamo fatta però Frà ma non sappiamo come va come non va ..

TALARICO: ”ho visto il Comandante (D‘ALESSANDRO Ercole, il luogotenente della Finanza finito in manette, ndr) che veniva … il giorno dopo è venuto (in Albania ndr) l’ho visto sull’aereo che io stavo partendo

BRUTTO: ”ha preso qualche contatto pure lui … gli ho accettato il figlio in società, hai capito cosa ho fatto?”

TALARICO: ”buono, buono buono buono, ottimo”

BRUTTO: la che vuoi … (in Albania ndr) è una zona che è in espansione ..

TALARICO: queste cosette, secondo me a Roma pure con questo ragazzo (GALLO ndr) le facciamo…, gli passiamo qualche commessa importante…

BRUTTO: si si si …

TALARICO: che poi lui gli fa capi … (capire ndr) lui (Cesa ndr) gli fa conoscere pure ad uno che è inserito in tutti questi Enti .. ci va .. .

BRUTTO: si si … bravo …

BRUTTO: “una volta che noi gli facciamo il contatto ad Antonio, Antonio sa come addentrarsi.

TALARICO: “dopo di che…, intanto il dato politico di prospettiva … io (riferito a Brutto ndr) sono 20 anni che sono consigliere comunale, ora ho preso il 5% .. tutta la lista è accanto a me e l’obbiettivo è, naturalmente sempre dietro di Franco (Talarico ndr), gli dici io … quella se c’è uno spazio alle prossime elezioni politiche … se servono i voti io ci sono, se non c’è questo, in subordine, c’è la candidatura al consiglio regionale e ci tengo io, per dire, rafforzo che tu sarai il mio punto di riferimento per la prospettiva delle prossime elezioni regionali e quindi io sceglierò in maniera chiara e netta rispetto a te … seconda cosa …, terza cosa questo amico imprenditore che è coso … ecc ecc, quarta cosa TASSONE .. deve scomparire Lore’ (Cesa ndr) te lo dico …

BRUTTO: no altrimenti squaglia il partito …

TALARICO: ti faccio leggere che cosa scrive questo qui ..

BRUTTO: altrimenti squaglia il partito ..

TALARICO: “abbiamo preso il 5%, siamo andati lì e questo ti ringrazio perché mi avete dato libertà totale o centro o centro sinistra mi avete sempre assecondato in queste mie scelte … dopo di che io mantengo tutto, che è il 5% lo stesso dato del PD, purtroppo abbiamo sbagliato il candidato a sindaco … (CICONTE ndr) e un consigliere regionale che è esperto, però la gente non l’ha votato … dopo di che gli dici: l’ultima cosa che è anche la più importante .. . soluzione per mio figlio, sapendo che, che voglio dire se le cose vanno bene Tomma’ è con  me”.

BRUTTO: si si per l’amor di Dio Frà …

TALARICO: .. te lo dico chiaro

BRUTTO: “non le metto in dubbio FRANCO”

TALARICO: il mio braccio destro, quindi questo consideralo questo, ci sono spazi personali … nel gruppo …

BRUTTO: però io cosa intendo dire, come ben sai la politica oggi c’è domani non c’è, lui ha 30 anni, in ogni caso continueremo sempre a fare però .. una cosa è avere una cosetta sicura … 

TALARICO:”lui deve avere un posticino di lavoro … qualcosa in questi aeroporti o altro … “

BRUTTO: Frà no aeroporti abbiamo parlato anche con lui tempo fa .. ma anche come come mensile è una cagata, 900 euro al mese gli danno .. una cosa fanno la fame questi che lavorano a questi aeroporti, ma perché?, li pagano poco …

TALARICO: gli fanno fare 30 ore .. e poi gli fanno salire e mettere bagagli mettere cose .. a meno che non ti metti in una compagnia .. allora se fai lo Stewart in una compagnia…

BRUTTO: ma la devi sapere inglese, francese .. non è cazzo di mio figlio … ohi Fra’ mentre ecco ti dico, che poi mi dicono che rimangono questi quasi a vita .. un incarico anche politico a livello di europarlamento che è così .. dove una volta che tu lo prendi un incarico all’europarlamento poi non te lo cacciano più, se lo scordano … come è questa storia?: 

TALARICO racconta di quella volta in cui CESA gli ha detto che occorreva nominare una persona in europarlamento e lo aveva proposto a lui e dice che una volta è stato chiesto a Bruni di Vibo che aveva una serie di problemi coi figli e quindi hanno chiesto a Gaetano che ha un contrattino legato alla carica al Parlamento europeo di CESA. 

TALARICO dice che “lui” (CESA ndr) presenterà un amico consulente a GALLO Antonio di vari enti ENAC, ENI, TELE COM, ANAS e tutto quel gruppo se lo segue 

BRUTTO dice che ha saputo che Lorenzo (CESA ndr) potrebbe avere contatti anche con politici in Albania dove è conosciuto. TALARICO dice che è sicuro e che lui da parlamentare europeo può creare buoni contatti direttamente con parlamentari europei.

BRUTTO: “questo è pure importante eh… una cosa è che ti crea un contatto CESA in Albania .. . che là non è come qua, un ministro in Albania gli molli … “.

TALARICO: “uuuuhhh corruzione totale”

BRUTTO: “mannaggia alla mado … SI”

TALARICO: ”mercato libero … “

BRUTTO: “sììì, e non li controllano … là il governo ti dice tu devi pagare 1000 lek (moneta albanese, ndr), all’anno di tasse, paghi quelle tasse e poi fai quello che cazzo vuoi … però quelle tasse devi pagarle, però puoi fare quello che vuoi … “.

TALARICO: “si ma loro hanno una commessa, quanto viene 100.000 tò questi sono tuoi … è proprio legale”.

BRUTTO: “per esempio noi la se potessimo entrare con gli ospedali … perché noi forniamo anche tute, guanti e maschere tutto quello che concerne l’ospedaliero, per i chirurghi, quelle tute dei chirurghi, quelle scarpe dei chirurghi”.

TALARICO dice che in Albania è un terreno vergine e non si fanno neanche le gare chiami la ditta eh”.

Nel corso della conversazione del 9 luglio 2017 tra i Brutto, il Gallo, e i D’Alessandro, venivano fatti riferimenti a un incontro del luogotenente con Pier Ferdinando Casini e il “braccio destro di quest’ultimo” il quale, secondo quanto raccontato da Ercole D’Alessandro, si sarebbe offerto per qualsiasi cosa di cui avrebbero avuto bisogno in Albania.

In merito al presunto scambio elettorale politico mafioso contestato a Franco Talarico il giudice scrive nell’ordinanza: “Gli elementi indiziari hanno messo in luce il raggiungimento di un accordo tra il politico Talarico e il Gallo. In particolare, tale accordo veniva raggiunto grazie all’intermediazione dei Brutto (per i quali la ricompensa era costituita da un posto di lavoro “fisso e remunerativo” per Saverio Brutto [il figlio, ndr]), che dapprima hanno suggerito vigorosamente la necessità che il Talarico si rivolgesse al Gallo, e successivamente hanno in concreto creato un collegamento tra i due uomini. I dialoghi captati, che anche in questo caso non si prestano a interpretazioni alternative, essendo peraltro in molti casi espliciti e diretti, hanno fatto emergere anche l’oggetto dell’accordo, e cioè il sinallagma che vi era alla base: in cambio di un cospicuo pacchetto di voti, recuperato dal Gallo (collegato a diverse cosche del centro-nord calabrese ma con
forti contatti anche nel territorio reggino) con la collaborazione di esponenti e/o soggetti collegati alle cosche reggine, il Talarico avrebbe favorito non solo il Gallo medesimo, ma anche i suoi “collaboratori” con entrature, tese anche all’aggiudicazione di appalti in pubbliche forniture di enti e società in house, grazie anche all’intermediazione di Lorenzo Cesa”.

2/Continua