Si maggiorano lo stipendio, indagati 3 dirigenti del Corap. nei guai il Commissario

Indagato anche il Commissario straordinario. L'accusa è di peculato. L'indagine delle Fiamme gialle è scattata dopo la denuncia del Revisore unico dell'ente. Sequestrati 169mila euro

Carlomagno

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guardia di finanza catanzaro

Si erano indebitamente maggiorati lo stipendio con il benestare del Commissario. E’ successo al Corap Calabria (Consorzio regionale delle attività produttive) di Catanzaro. Adesso tre dirigenti sono indagati con l’ipotesi di peculato dalla Guardia di finanza del capoluogo che hanno proceduto al sequestro per equivalente di quasi 170mila euro. Si tratta dei dirigenti Pasqualino Filella, 42enne, di Paola; Francesco Rechichi, 54 anni, di Reggio Calabria e Filippo Valotta, 56, di Vibo Valentia. Indagata per lo stesso reato anche il Commissario straordinario pro tempore Maria Rosaria Guzzi, 65enne, di Castrolibero.

Il provvedimento è stato emesso dal giudice presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica guidata da Nicola Gratteri.

L’indagine, diretta dai pm Chiara Bonfadini e da Anna Chiara Reale, con la supervisione del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli, è stata avviata lo scorso anno dal Nucleo di polizia economica-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro in collaborazione coi colleghi finanzieri della Procura, muovendo da una denuncia sporta dal Revisore unico del Corap con la quale erano state segnalate irregolarità nella retribuzione erogata dall’Ente in favore dei dirigenti, sin dal momento del loro transito dagli ex Consorzi provinciali Asi (Area di Sviluppo Industriale) al neo istituito Corap

Le indagini, avviate nel 2020 dai finanzieri, – spiega la Procura – ha consentito di accertare che i dirigenti avevano inizialmente sottoscritto, con il Commissario straordinario del Corap, accordi contrattuali in forza dei quali il livello di retribuzione loro spettante era stato correttamente parametrato al trattamento economico previsto dal Contratto collettivo nazionale di riferimento, valevole per quel settore.

Nella sostanza, invece, accadeva che, dopo soli 10 mesi dalla sottoscrizione dell’accordo iniziale, venissero comunque illegittimamente riconosciuti, agli stessi tre dirigenti, ulteriori assegni ad personam, per un totale prossimo ai 170.000 euro, introitato dai beneficiari negli anni 2018-2019.

La maggiore retribuzione accordata ai tre dirigenti, per questo indagati a piede libero, era stata “contabilizzata” e corrisposta in forza di scritture private le quali, recepite e tradotte dal Commissario straordinario con propri decreti, avevano dato luogo all’accreditamento di emolumenti, con inevitabili e conseguenti maggiori oneri finanziari a carico dell’Ente.

Le indagini avevano, infatti, accertato plurime e specifiche irregolarità nei provvedimenti di spesa adottati dalla Dr.ssa Guzzi, nella sua funzione di Commissario del Corap poiché la manager, in accordo con i dirigenti indagati e in violazione a quanto previsto dalle norme sulla gestione dell’Ente stesso, non aveva mai trasmesso alla Giunta Regionale della Calabria, entro il termine di 10 giorni dall’adozione del provvedimento, gli atti amministrativi e di gestione che, in quanto determinanti una spesa per l’Ente medesimo, avrebbe avuto l’obbligo di inviare.

I finanzieri in esecuzione all’ordinanza del gip hanno sequestrato ai tre disponibilità finanziarie e tre immobili, siti nei comuni di Cosenza e Vibo Valentia.