Morte Monica Sirianni, la Procura apre inchiesta. Lo spettro del vaccino sperimentale?

I magistrati di Lamezia Terme hanno aperto un fascicolo per accertare le cause ed eventuali responsabilità sul decesso dell'ex concorrente del Grande Fratello. La vittima, come insegnante, aveva l'obbligo del vaccino varato dal governo. Pena il ricatto della sospensione dal lavoro senza stipendio. Alcuni media mainstream parlano di abuso di alcool e addirittura di avvelenamento. Ipotesi campate in aria

Carlomagno

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La procura della Repubblica di Lamezia Terme ha aperto un’inchiesta per accertare le cause ed eventuali responsabilità sulla morte di Monica Sirianni, di 37 anni, che nel 2011, quando aveva 25 anni, partecipò al Grande Fratello, edizione numero 12.

Monica Sirianni, nata a Sidney da genitori calabresi emigrati in Australia, era tornata da alcuni anni in Italia e risiedeva in una città della Lombardia, dove insegnava, ma aveva forti legami con Soveria Mannelli, centro del Reventino, nel Catanzarese, in cui si trovava da qualche giorno e di cui erano originari i suoi genitori.

L’ex concorrente del Grande Fratello nei giorni scorsi ha avvertito un malore mentre si trovava in un bar del luogo insieme ad un gruppo di amici. Portata in ospedale, la donna purtroppo è morta poco dopo il ricovero. Un decesso improvviso per molti inspiegabile. La donna, da quanto si apprende, non aveva patologie pregresse e godeva di buona salute. Il Corriere della Sera si è subito affrettato a scrivere che la donna avrebbe fatto abuso di alcool, ma la versione è poco credibile. Così – come scrivono altri media – sarebbe stata addirittura avvelenata. Ipotesi da prendere con le pinze.

Sul corpo di Monica Sirianni, su disposizione della procura di Lamezia, sarebbe stata anche effettuata l’autopsia i cui esiti dovrebbero svelare le cause del malore fatale. Le indagini sono state delegate ai carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli, spiega l’agenzia Ansa.

Non è dato sapere se alla donna fosse stato somministrato il vaccino sperimentale anti-covid che, purtroppo, sta causando in tutta Italia decine di migliaia di vittime, tra morti sospette e danneggiati dagli effetti avversi.

Monica Sirianni era una insegnante e, secondo le norme liberticide varate delle autorità, aveva l’obbligo di inocularsi, cosi come il personale Ata. Non pare che Monica fosse una “no-vax” incallita. A scuola fra l’altro era obbligata ad entrare con il discriminatorio green pass, rilasciato solo dopo aver dimostrato di aver fatto le dosi di vaccino. Un obbligo beffardo, dal momento che chiunque era costretto – pena il ricatto della sospensione dal lavoro senza stipendio – doveva anche sottoscrivere l’assunzione delle responsabilità tramite il consenso (dis)informato.

Ipotesi, quelle sui vaccini, sempre smentita dai colossi farmaceutici e dai cosiddetti fact-ceckers (che ripetono fino alla noia il mantra del “nessun nesso”, “nessuna correlazione”…), ma le inchieste di “Fuori dal Coro” stanno facendo emergere altre verità sul modus operandi, tra gli altri, dell’Aifa, Agenzia italiana del farmaco che – stando a quelle inchieste documentate -, avrebbe nascosto larga parte dei rischi sui quattro sieri commercializzati in via condizionale negli Usa, Regno Unito, Ue e appunto in Italia.

Per l’ex dg di Aifa Nicola Magrini, è scritto nei documenti svelati da FdC, bisognava occultare le segnalazioni per non ostacolare le campagne vaccinali: “Non si può uccidere il vaccino”, aveva scritto in una email interna di cui è venuta in possesso l’inviata del programma condotto da Mario Giordano.

Monica Sirianni faceva l’insegnante di inglese e, dopo la partecipazione al Grande Fratello, aveva intrapreso la carriera nel mondo dello spettacolo e della televisione, lasciandola subito dopo per dedicarsi all’insegnamento a scuola.

Monica Sirianni

Una donna bella, vivace e piena di vita, Monica Sirianni. Una donna innamorata della sua terra di origine e che era tornata in Calabria per rivedere parenti e amici. La conclusione del giornalone italiano sull’abuso di alcool appare affrettata, nonché bizzarra e al momento senza riscontri. Così come il presunto avvelenamento, manco fosse alla stregua di Sindona. Certo, magari avrà pure bevuto degli Spritz, ma è alquanto remoto che si muoia così, improvvisamente, per una sbronza. Nemmeno fosse una ubriacona alcolizzata. Un po’ come giustificare una morte improvvisa per il caldo, per il freddo, ora per una passeggiata, ora per uno starnuto, o perché uno ha il torcicollo piuttosto che ha guardato le stelle. Pretesti assurdi.

Aspettiamo gli esiti dell’inchiesta della magistratura lametina, ma non si può non insistere sull’ipotesi del vaccino killer a cui Monica era stata obbligata in quanto appartenente al comparto dell’istruzione, così come i sanitari, i corpi delle forze dell’ordine e altri ancora, verso i quali lo Stato, questo stato, li ha costretti a inocularsi sieri sperimentali inefficaci e del tutto insicuri, per ammissione inter nos delle stesse autorità regolatorie.
#LaVeritàRendeLiberi 

Dino Granata