Parla Giuseppe Scopelliti, il governatore che tutti volevano a Roma. Pronto un rimpasto, e nel 2015 (forse) si ricandida.

Carlomagno

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Giuseppe Scopelliti
Giuseppe Scopelliti

E’ rimasto in Calabria con buona pace dei suoi “avversari” che volevano lasciasse la regione. Nella preparazione delle liste ha dovuto «subìre» la candidatura di Domenico Scilipoti. Lui incassa il «colpo» ribadendo sia stato un «regalo» di Denis Verdini. Una scelta scellerata aveva detto a caldo. Ma lo accoglie comunque perché la campagna elettorale è già cominciata. Dopotutto, il Mimmo nazionale, «non è il peggiore». I più maliziosi nel Pdl sospettano sia stata una «mossa romana» per far perdere terreno ad un partito «sano è vincente, esempio per molte regioni». Ma lui, Giuseppe Scopelliti, è il coordinatore del Pdl. Non ha tempo per sbirciare nei “rumors”. Non pensa a queste cose. E’ realista. Sta coi piedi per terra e tiene ben saldi i rapporti con Roma, con Berlusconi, Alfano e i coordinatori nazionali. Conosce bene la diplomazia della politica. In questa intervista a SecondoPianoNews.com spiega che «in un grande partito possono succedere queste cose», del resto il Pd in Calabria «ha calato la Bindi». Scopelliti afferma che rimarrà al coordinamento regionale del partito, probabilmente farà un rimpasto in giunta: «Qualcosa ho in mente», dice. E sul futuro spiazza tutti facendo intendere una sua ricandidatura alla regione nel 2015, poiché, spiega, «per essere incisivi e fare le riforme servono due legislature».

Presidente Scopelliti, quando tutte le indiscrezioni la davano in “partenza” per Roma alla fine è rimasto in Calabria…
«Sento di essere coerente. L’avevo detto e ho rispettato l’impegno, non scappo mai. Lo testimonia la mia storia politica. La mia volontà è stata sempre quella di rimanere in Calabria, completare la legislatura e dare una mano a questa terra. [quote style=”boxed”]Non scappo mai. Lo avevo detto e ho mantenuto l’impegno, nonostante le “pressioni per candidarmi”[/quote] L’ho ribadito anche a Roma nonostante le pressioni ricevute per candidarmi. Mi dispiace per Rosi Bindi che sognava andassi a Roma per lasciare la Calabria nelle sue mani e dell’onorevole Minniti».
Anche Tonino Gentile ha fatto di tutto per farla candidare…
«Ringrazio il senatore Gentile che lo ha fatto con propositi costruttivi e di rafforzamento delle liste».
Le avevano proposto di correre con “Grande Sud” di Micciché…
«Si, ma assieme ad altri governatori abbiamo rifiutato l’offerta. Abbiamo dato ottimi candidati come Sarra e Bilardi capilista e altre persone di qualità. Ma ovviamente siamo in campagna elettorale per il Pdl che deve mostrare una forza superiore al Pd. Soprattutto dopo la riconferma di Sergio Abramo sindaco di Catanzaro che sancisce una volta per tutte la volontà degli elettori. Il Pd se ne faccia una ragione».
Guardando le liste un po’ in tutta Italia sembra sia scomparsa l’area degli ex An. Che sta succedendo?
«Le posso dire che in Calabria non è così. Non bisogna ragionare con la logica delle quote, col famoso 70-30. [quote style=”boxed”]Area ex An scomparsa? In Calabria non è così. Poi non dobbiamo ragionare col principio delle “quote”, siamo un unico partito[/quote] Dobbiamo sforzarci di superarla questa logica e fonderci nell’idea di un progetto comune che interessa non piccole o grandi componenti, ma il destino politico ed economico dell’intero Paese».
La componente di Gasparri cui lei fa riferimento sembra indebolita rispetto al passato. E’ come se l’ex ministro fosse isolato dal Cavaliere…
«Dalle mie informazioni non è affatto così. Gasparri è un uomo politico stimato in tutta Italia, dentro e fuori il partito, e anche da Berlusconi che lo reputa un politico di primissimo piano. Io sono amico fraterno di Gasparri e con lui ho condiviso un percorso politico che ci ha fatto raggiungere grandi traguardi. Ora guardiamo avanti sempre con quell’incipit di comunanza che dicevo prima con la guida di un uomo capace come Angelino Alfano e sotto lo sguardo lungimirante di Silvio Berlusconi».So che non ha digerito la candidatura di Scilipoti. Roma poteva evitare, non crede?
«Guardi, questa candidatura l’abbiamo contrastata fino all’ultimo. Ho già detto che è stato un “regalo” dell’onorevole Verdini che non ha avuto compito facile nel gestire le liste di tutto il paese, tra dissapori e contrasti di tutti i tipi. Ma poi Scilipoti non è il peggiore. [quote style=”boxed”]Scilipoti? E’ stato un regalo dell’on. Verdini. Dopotutto non è il peggiore. E’ il solo non calabrese  dopo Silvio. Abbiamo candidati di qualità[/quote] Abbiamo comunque candidati giovani e di qualità, pensi a Rosanna Scopelliti al Professor D’Ascola e tanti altri. Dicevo che il nostro è un grande partito che per vocazione ascolta tutti e arriva a sintesi per realizzare un grande progetto politico che è quello di modernizzare il paese, valorizzare il Mezzogiorno e produrre grandi idee per lo sviluppo dell’Europa e del Mediterraneo».
La base e gli elettori sono un po’ “confusi” e “delusi” per scelte calate dall’alto.
«Vada a guardare nelle altre regioni. Anche ciò che hanno fatto la sinistra in Calabria. Rosi Bindi, D’Attorre e altri. Per fortuna siamo una delle regioni del Sud che ha riferimenti politici di qualità e una forte autonomia politica. Su questo gli elettori possono stare sicuri. Guarderei più al fatto che su entrambe le nostre liste, Camera e Senato, l’unico non calabrese è Scilipoti, oltre ovviamente a Berlusconi che è capolista al Senato in tutte le regioni. Nel Pd e in altri partiti di sinistra a leggere i nomi dei candidati sembra essere peggio».
L’ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena al settimo posto al Senato, Traversa escluso, Dima al sesto posto…
«Per quanto riguarda Demi Arena, è un settimo posto che potrebbe diventare il sesto se dovessimo vincere bene, dal momento che il Presidente Berlusconi opterà per altra regione. Arena è una persona perbene e un politico capace che vogliamo valorizzare comunque vadano le cose. Michele Traversa ha detto  che continuerà il suo impegno in altri ruoli, mettendosi ancora una volta a disposizione del Pdl e Giovanni Dima è in una posizione comunque utile per essere rieletto».
A Crotone ci sono fibrillazioni per la Bianchi…
«In tutta Italia ci sono state fibrillazioni. Succedono nei piccoli partiti immagini in quelli grandi come il nostro».
Con quale spirito affronterete la campagna elettorale?
«Con lo spirito di sempre. Combattivi e con maggiore impulso, poiché il riscatto del Paese dopo la parentesi montiana, come dicevo prima deve partire dal Mezzogiorno. Ecco perché è importante profondere ogni sforzo per raggiungere il massimo risultato alle prossime elezioni. [quote style=”boxed”]Serve l’impegno corale di tutti per non consegnare il Paese a una sinistra che ha governato a lungo ed è ancora assetata di potere[/quote] Al contrario, consegneremmo l’Italia ad un gruppo dirigente di sinistra che ha governato quasi dieci anni degli ultimi venti ed è ancora lì, assetata di potere. Il centrosinistra da sempre è a capo di grandi centri  di potere, amministra il governo locale che poi fa la differenza in tutte le elezioni. In Calabria grazie al nostro impegno questo trend l’abbiamo invertito conquistando la fiducia dei cittadini in numerosi comuni».
Resterà al coordinamento regionale del Pdl?
«Al momento si. non è facile guidare un partito come il nostro. Ma lo faccio con passione e dedizione politica. In futuro si vedrà».
Alcuni candidati hanno posizioni di responsabilità nella sua giunta. Se eletti, pensa di fare un rimpasto?
«Qualcosa ho in mente, ma dobbiamo attendere gli esiti delle elezioni. Certo, tutto sarà condiviso con le forze politiche che sostengono la mia maggioranza. Se faremo cambiamenti guarderemo come sempre agli interessi dei territori e dei cittadini».
Un’ultima cosa. Se ha rifiutato uno scranno in Parlamento che intende fare, ricandidarsi alla Regione nel 2015?
«Dico sempre che non è facile amministrare una regione del Sud. Premesso questo, penso ci sia il tempo necessario per valutare un ulteriore impegno per la mia terra. Ho comunque sempre detto che per incidere profondamente e fare le riforme servono due legislature».