Corbelli: "Si farà il cimitero dei migranti". Si parte con 4 mln

Carlomagno

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Franco Corbelli nell'area dove sorgerà il cimitero internazionale dei migranti
Franco Corbelli nell’area dove sorgerà il cimitero internazionale dei migranti a Tarsia (Cosenza)

Il cimitero dei migranti si farà. Lo rende noto Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili. I lavori cominceranno a fine gennaio. L’opera sarà realizzata a Tarsia, in provincia di Cosenza.

Il cimitero, che verrà realizzato dal Comune di Tarsia, Regione Calabria e lo stesso Movimento Diritti Civili, prevede un investimento complessivo di 4 milioni di euro. L’iniziativa è stata possibile grazie alla “sinergia economica” tra Regione e ministero dell’Interno. La prima fase riguarderà l’acquisizione dei terreni, le opere di sbancamento e la realizzazione della recinzione.

Poi si dovrebbe procedere con la costruzione dei loculi e la tumulazione di centinaia di immigrati, donne uomini e bambini, molti dei quali senza un nome, che troveranno riposo eterno nel cimitero internazionale di Tarsia, centro a trenta chilometri da Cosenza.

L’opera è stata fortemente voluta da Franco Corbelli, da sempre impegnato in difesa dei più poveri e delle fasce più deboli. Il leader del Movimento Diritti Civili nei mesi delle drammatiche traversate di immigrati nel Mediterraneo, – dove negli ultimi anni sono morte migliaia di persone – ha sensibilizzato più volte la Regione Calabria e il presidente Mario Oliverio affinché si esprimesse a favore dell’iniziativa. Favorevole anche il sindaco di Tarsia che ha dato l’ok per la location.

Il cimitero internazionale dei migranti sorgerà a breve distanza dal campo di concentramento nazista di Ferramonti, luogo dove vennero trucidati migliaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Ogni anno, il 27 gennaio, Giornata della Memoria, a Ferramonti di Tarsia ci sono pellegrinaggi per onorare le vittime del nazismo. L’inizio dei lavori del cimitero dei migranti appare non casuale. Dagli anni a venire chiunque potrà posare un fiore anche sulle tombe ignote di persone che speravano in un futuro migliore.