Tela del Ragno, 11 ergastoli per i clan del Basso Tirreno Cosentino

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Tela del Ragno, 11 ergastoli per i clan del Basso Tirreno CosentinoLa Corte d’Assise di Cosenza, presieduta dal giudice Giovanni Garofalo, con a latere Francesca De Vuono, ha parzialmente accolto le richieste formulate dall’accusa comminando 11 ergastoli per altrettanti imputati nel processo La Tela del Ragno, inchiesta che smantellò i clan del basso Tirreno mandando alla sbarra presunti boss e picciotti delle cosche cosentine. La decisione è arrivata ieri sera al termine di una camera di consiglio durata circa cinque ore.

Carcere a vita per Giovanni Abruzzese, Gennaro Ditto, Giancarlo Gravina, Giacomino Guido, Giuseppe Lo Piano, Mario Martello, Valerio Salvatore Crivello, Nella Serpa, Mario Mazza, Fabrizio Poddighe e Francesco Tundis. L’accusa rappresentata da Eugenio Facciolla, aveva chiesto quattordici ergastoli.

Condanna a 22 anni di reclusione per Umile Miceli mentre, tra gli altri imputati per i quali Facciolla aveva chiesto l’ergastolo, sono stati assolti Paolo Brillantino e Livio Serpa.

Assolto anche Ulisse Serpa (il pm aveva chiesto la condanna a 12 anni). Il collaboratore di giustizia Giuliano Serpa è stato condannato a 14 anni (il procuratore ne aveva chiesti 15) mentre Vincenzo Dedato, anch’egli pentito, è stato condannato a 11 anni, uno in meno rispetto a quelli chiesti da Facciolla nella sua requisitoria. Assolti infine Tommaso Gentile e Mario Matera.

Regge dunque l’impianto accusatorio nel processo Tela del Ragno e la ricostruzione delle circostanze di numerosi omicidi che hanno insanguinato negli ultimi vent’anni le località del Tirreno cosentino che ha visto protagonisti i clan Perna-Cicero di Cosenza, i Gentile-Africano-Besaldo di Amantea, i Scofano-Martello-Rosa-Serpa di Paola, e i Carbone di San Lucido. Cosche che hanno insanguinato il cosentino per una ventina d’anni (anni 1980-2000).

Il giudice ha inoltre dichiarato il proscioglimento di Luca Bruni per intervenuto decesso del reo ed ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza nei riguardi di Vanessa Abbruzzese, Antonietta Cipolla e Giuseppe Drago, al fine di procedere per il reato di falsa testimonianza.