Blitz antidroga a Cosenza, arrestate 25 persone VIDEO

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

elicotteroBlitz antidroga in provincia di Cosenza. Una vasta operazione è stata condotta all’alba dai Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza con il supporto di velivoli dell’8° nucleo elicotteri carabinieri e unità cinofile dei carabinieri del gruppo operativo Calabria di Vibo Valentia.

I militari dell’Arma hanno eseguito 25 provvedimenti di fermo emessi dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Paola a carico di altrettante persone accusate, a vario titolo, di spaccio continuato di sostanze stupefacenti, estorsione e detenzione illegale di armi. Ora la parola passa al gip.

Le indagini lampo, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Paola – dottoressa Anna Chiara Fasano e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Scalea guidati dal capitano Pinto, hanno portato alla luce un articolato contesto di spaccio di cocaina hashish e marijuana nelle più note località turistiche dell’alto tirreno cosentino in particolare nei comuni di: Scalea, Santa Maria Del Cedro, Belvedere Marittimo, Diamante, Buonvicino e Sangineto.

Ben 6 le donne arrestate, quasi tutte legate sentimentalmente ai membri del gruppo criminale, le quali nel tempo erano riuscite a ricavarsi posizioni di rilievo. La maggior parte, infatti, si occupava del trasporto dello stupefacente che occultavano solitamente nelle parti intime. una di loro, ritenuta particolarmente scaltra, era riuscita ad ottenere un ruolo di primo piano gestendo personalmente la contabilità dello stupefacente e i crediti vantati verso i pusher.

Per chi non pagava erano guai, infatti i carabinieri hanno documentato un episodio in cui la donna ha chiaramente minacciato uno spacciatore moroso il quale è stato successivamente pestato dal marito della stessa.

Peraltro, la pericolosità dei soggetti che ha indotto a emettere tempestivamente il provvedimento di fermo ha trovato riscontro nei numerosi legami di amicizia e parentela con esponenti del potente clan di ‘ndrangheta dei Muto di Cetraro.