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Il Gip del Tribunale di Cosenza ha disposto gli arresti domiciliari per un sindacalista dell’Ugl, Franco Mazza, 59 anni, a seguito dell’inchiesta partita dopo le assunzioni di decine di precari all’Asp del capoluogo bruzio avvenute poco prima delle elezioni regionali del 2014.
Nell’inchiesta, coordinata dalla Procura brutia, figurano iscritti nel registro degli indagati 142 persone per le quali sono state chieste misure interdittive. La platea di indagati sono quasi tutti gli assunti all’Asp in quella occasione, ma anche di dirigenti e funzionari della Regione Calabria e dell’Azienda sanitaria, accusati, a vario titolo, di abuso d’ufficio e falso ideologico.
Mazza è accusato di aver modificato timbri e date dei fogli relativi al protocollo. Il sindacalista avrebbe anche tentato di inquinare le prove. Nell’elenco degli assunti, 133, ne figurano almeno 40 di Cetraro, 19 di Cosenza, 9 di Mormanno, 9 di Maiera’, 8 di Castrovillari, 6 di Acquaformosa, 3 di Rossano e altri del Cosentino.
Tra gli indagati figurano l’ex direttore generale del dipartimento Politiche sociali Vincenzo Caserta, il dirigente Pasquale Capicotto, responsabile dei lavoratori LSU-LPU; l’ex dg Gianfranco Scarpelli, l’ex direttore amministrativo Luigi Palumbo e il direttore del distretto sanitario di Rogliano, Antonio Perri, responsabile del procedimento che ha portato alle chiamate delle 133 persone.