Proteste per cane ucciso, 21 indagati tra attivisti dei movimenti animalisti

Carlomagno

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sangineto manifestazioneper cane angeloSi erano radunati da tutta Italia a Sangineto per protestare contro la barbara uccisione di un cane, ma una parte dei circa mille manifestanti avevano occupato la statale 18 e alcuni avevano tentato di raggiungere il centro di Sangineto in un percorso non autorizzato dalla Questura di Cosenza.

Per questa ragione 21 attivisti dei movimenti animalisti sono stati prima identificati e multati, poi denunciati perché “durante la manifestazione nazionale, in concorso tra di loro, riuniti in numero superiore a 5 persone, occupavano e ostruivano la Strada Statale 18 all’altezza del bivio Sangineto/Bonifati, interrompendo la circolazione degli automezzi per circa un’ora e quindi creando notevoli disagi per il servizio pubblico”.

I fatti – In data 26 novembre 2016, in Sangineto, si è svolta una manifestazione nazionale organizzata dal sodalizio NOIPA (Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali) e dal PAE (Partito Animalista Europeo) in conseguenza della barbara uccisione del cane “Angelo” avvenuta alcuni mesi prima ad opera di quattro giovani.

L’evento, che ha avuto eco nazionale attraverso la diffusione della notizia sia attraverso i media che attraverso la rete internet, veniva pubblicizzato dagli organizzatori lungo il centro abitato di Sangineto, paese la cui conformazione orografica ed il sistema viario particolarmente stretto e tortuoso non garantivano il rispetto dei canoni dell’Ordine e Sicurezza Pubblica.

Per tale motivo, il Questore di Cosenza, Luigi Liguori, dava alcune prescrizioni agli organizzatori, invitandoli a comunicare un percorso alternativo e poiché gli stessi non ottemperavano all’invito loro rivolto, determinava che la manifestazione si svolgesse in località Marina di Sangineto.

Verso le ore 11.30 del 26 novembre circa 1000 manifestanti provenienti da diverse località dell’Italia nell’apprendere che il corteo non avrebbe raggiunto il centro del paese, iniziavano a protestare, minacciando di forzare l’eventuale sbarramento delle Forze di Polizia per giungere autonomamente in paese.

Alle successive ore 16.00, un gruppo di circa 300 manifestanti, dissociatisi dal gruppo che intendeva raggiungere a tutti i costi il centro di Sangineto, unitamente a quelli del posto, al Sindaco ed al Parroco, decideva di formare un corteo e percorrere le vie secondo le prescrizioni adottate dall’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Gli altri manifestanti, con in testa gli organizzatori, si avviavano verso la Strada Statale 18, con l’intento di attraversarla e raggiungere autonomamente la meta prefissata. Si rendeva pertanto necessario formare uno sbarramento affinché non si creassero situazioni di pericolo per gli stessi manifestanti e per la viabilità stradale ma nonostante ciò alcune decine di manifestanti iniziavano a spintonare gli Agenti con il chiaro intento di sfondare il cordone di Polizia, oltrepassare la vicina Statale 18 e raggiungere il paese.

Il loro tentativo dapprima veniva contenuto con non poche difficoltà ma dopo alcuni minuti i manifestanti, sfruttando gli spazi laterali, iniziavano a correre per le campagne, attraversando pericolosamente la citata Statale, sulla quale al momento transitavano numerosi automezzi e si incamminavano verso Sangineto paese.

Tuttavia, la loro azione veniva arginata da un nuovo sbarramento di Polizia e dopo alcuni vani tentativi di sfondare il blocco, i manifestanti occupavano in segno di protesta la citata Statale 18, altezza bivio Sangineto – Bonifati, ponendo in essere resistenza passiva ed interrompendo di conseguenza la circolazione dei veicoli per circa un’ora.

Si rendeva, pertanto, necessario ricorrere all’identificazione dei soggetti autori del blocco stradale per cui si provvedeva in tal senso ed al termine delle attività investigative svolte da personale della Digos della Questura cosentina, venivano individuate 21 persone nei confronti delle quali veniva irrogata la sanzione amministrativa (da 2582 a 10329 euro).

L’attività investigativa svolta consentiva il deferimento dei predetti anche all’Autorità Giudiziaria competente, che nella giornata di ieri, concordando con le ipotesi avanzate emetteva nei confronti di 21 indagati, l’avviso della conclusione delle indagini preliminari e la comunicazione della nomina del difensore d’Ufficio, a firma del Pubblico Ministero Anna Chiara Fasano, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola (Cosenza).

Gli indagati sono stati tutti ritenuti responsabili di reati con l’aggravante perché “durante la manifestazione nazionale, in concorso tra di loro, riuniti in numero superiore a 5 persone, occupavano e ostruivano la Strada Statale 18 all’altezza del bivio Sangineto/Bonifati, interrompendo la circolazione degli automezzi per circa un’ora e quindi creando notevoli disagi per il servizio pubblico”.