Successo per Francesco De Paula al Rendano di Cosenza

Carlomagno

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Francesco De Paula
Francesco De Paula al Rendano

Lunghi applausi, ieri sera, al Teatro Rendano di Cosenza per il ritorno di “Francesco De Paula – L’Opera”. Una pièce inedita (il debutto proprio su questo storico palco di tradizione, il 3 aprile scorso) diretta magistralmente da Marco Simeoli e scritta dal M° Francesco Perri. Un altro successo del cartellone firmato “L’AltroTeatro”.

Evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza e organizzato da un gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 14 appuntamenti all’insegna del divertimento e del puro spettacolo. Prosa, commedie e tanta musica questi gli ingredienti del cartellone de “L’AltroTeatro”.

“Francesco De Paula-L’Opera” Un’imponente produzione, 60 elementi in scena, articolata in quadri corali. Una suggestiva epopea musicale per raccontare il messaggio del Santo della Calabria. Dalla sua nascita, avvolta in un’aura di soprannaturale, nella piccola e assolata Paola; alla scelta dei suoi genitori di instradarlo alla vita religiosa e alla sua giovane vocazione eremitica. Seguono la fondazione di numerosi eremi e la nascita della congregazione paolana detta anche Ordine dei Minimi.

Un uomo di Dio, Francesco de Paula, un riformatore della vita religiosa. Il racconto si dipana, puntellato dagli eventi ispirati alla biografia ufficiale, da aneddoti agiografici e dagli eventi prodigiosi che resero grande “il frate eremita” agli occhi dei fedeli. Ma soprattutto, il testo di Francesco Perri, drammatizzato dalla regia di Simeoli, sceglie di raccontare, con sguardo laico, Francesco“uomo moderno”. La sua eterna lotta per vincere la “tentazione”, il diavolo (interpretato dal convincente Lalo Cibelli) che nell’opera di Perri è presente fin dalle prime battute, così come nell’esistenza di ognuno di noi. Francesco resiste e fonda la sua vita sulla continua ricerca del Signore, nello spirito della “minimezza” da cui scaturisce l’amore e la carità verso il prossimo.

Francesco De Paula  Uno spettacolo che emoziona e che arriva proprio a tutti. L’opera di Perri si discosta dalla tradizione del genere lirico e tenta coraggiosamente di esplorare nuovi linguaggi e commistioni. Il risultato è efficace, musicalmente interessante. Arie godibili seguite da ben costruiti recitativi sospesi. Un’opera “Pop” che raggiunge l’obiettivo: diffondere la figura di San Francesco di Paola. Uno spettacolo di grande impatto visivo, affidato ad un cast di talentuosi interpreti.

Protagonista, assoluto, l’intenso Renato Campese. A vestire i panni del fraticello eremita da giovane è, invece, il bravo tenore Federico Veltri. Completano il cast: Annalisa Sprovieri, Lalo Cibelli (il “diavolo” personificazione del male), Francesco Castiglione (ha al suo attivo “Le tre rose di Eva”, “Un passo dal cielo”, “Che Dio ci aiuti”, “Don Matteo 10”), Annalisa Sprovieri, Daniele Derogatis, Mirko Iaquinta, Davide Carpino, Alessandro CastriotaScanderbeg, Chiara Ricca, Fedele Forestiero, Raffaella Reda e Alessandro Stancato. Le coreografie sono di Giuseppe Ferraro, assistente alla produzione Giada Falcone e direzione del coro Giuseppe Ferraro.

La produzione è rigorosamente “made in Calabria” e vede scendere in campo due realtà associative:“A POIS” e “FileinSonus”. In scena, un cast nazionale che ha lasciato spazio anche ai giovani talenti del territorio. “Ben trenta giovani voci, un coro composto tutto da calabresi” così come racconta con orgoglio il regista Simeoli (reduce dal successo di “Cavalli di Battaglia” con Gigi Proietti su Rai Uno). “Una bella sfida che speriamo possa superare i confini regionali e perchè no? Anche nazionali” questo l’obiettivo del regista napoletano e del maestro Perri che in questo progetto ci ha messo anima e cuore:”Sarebbe stato facile andare via dalla Calabria e lavorare come tanti altri artisti fuori dalla propria terra – commenta sul palco Perri alla fine dello spettacolo rivolgendosi al pubblico – ma ho deciso di investire qui, di provare a creare qualcosa che possa raccontare la Calabria coinvolgendo talenti nazionali e calabresi. Non è facile,è una strada fatta di sacrifici ma ne è valsa la pena”. L’opera ha ottenuto, oltre al patrocinio del Comune e della Provincia di Cosenza, anche quello del Giubileo col segretariato di Massimiliano Solaini, della Fondazione dei Beni Artistici e Culturali della Chiesa, dell’ ordine dei frati minimi, della curia di Cosenza e del Pontificio Consiglio della Cultura- il “Ministero della Cultura” della Santa Sede- presieduto dal Card. Gianfranco Ravasi.