Lotta per il Tribunale di Rossano, rinviata manifestazione a Roma

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

foto coordinamento GavÈ iniziato il conto alla rovescia per la manifestazione di protesta che interessa l’intero territorio ricadente nell’ex circondario del Tribunale di Rossano.

Il coordinamento interforze e il Gav (Gruppo di Azione per la Verità), di comune accordo, hanno deciso di posticipare la data della manifestazione prevista in piazza del Quirinale a giorno 18 maggio 2017.

Lo slittamento si è reso necessario a fronte della decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di prolungare la sua permanenza nell’ambito di una visita di Stato, nei paesi del Sud America.

“L’incontro operativo, – spiega una nota del Gav – oltre a proseguire nelle tappe organizzative in vista del 18 maggio, ha raccolto nuove e importanti adesioni dall’alto e dal basso Ionio cosentino. In particolare, sensibile alla problematica si sono dimostrati il sindaco di Cariati Filomena Greco che ha manifestato piena disponibilità garantendo la sua presenza a Roma, e un gruppo di cittadini di Trebisacce che si è detto disponibile ad affiancare la protesta. Segnali importanti che testimoniano la crescita di consenso di ampio respiro comprensoriale.

Tuttavia, ad oggi, si continua a riscontrare l’indifferenza istituzionale mostrata dalla deputazione parlamentare calabrese e dallo stesso presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. A distanza di oltre una settimana dall’invio della lettera/invito alla manifestazione e della richiesta fatta al governatore di un incontro e di un suo interessamento presso il ministro dell’Interno Marco Minniti, nessuna risposta è pervenuta.

Nel frattempo Gav e Coordinamento interforze intendono chiarire in maniera chiara, netta e precisa, sgombrando il campo da qualsivoglia forma di dubbio e soprattutto di strumentalizzazione, che quanto richiamato nella lettera afferente alla presenza della commissione di accesso antimafia nel Comune di Corigliano, è da ritenersi solo ed esclusivamente un elemento che invita lo Stato a riflettere sull’errore commesso in passato circa l’avvenuta soppressione del Tribunale di Rossano. Errore ammesso finanche dall’attuale Ministro agli Esteri Alfano, unitamente alla componente della commissione antimafia Bindi, e allo stesso Ministro della Giustizia Orlando in qualità di presidente della commissione giustizia del Pd.

Non vi era, dunque, alcuna intenzione, neanche minimamente sottesa, di offendere o denigrare la comunità di Corigliano, l’Amministrazione comunale e l’intera Assise Civica. Si coglie l’occasione per ribadire che sia il Gav sia il Coordinamento interforze sono composti da soggetti giuridici e persone fisiche di espressione territoriale, alcuni dei quali provenienti dalla stessa città di Corigliano e i due gruppi sono totalmente estranei ad ogni tipo di logica o attività politica e puntano solo ed esclusivamente a smuovere la coscienza civile per far si che non si subiscano altre mortificazioni per un comprensorio che già sta scontando anni di disinteresse e indifferenza da parte delle istituzioni politiche.

Appare fuori luogo poi, il tentativo maldestro, di aver assunto a pretesto una polemica basata su interpretazioni personali e non rispondenti in maniera categorica alla verità, per tentare di rimettere in discussione il processo di fusione tra Corigliano e Rossano, che nulla ha a che spartire con la lotta portata avanti dal Gav e dal Coordinamento.

Non può una ricostruzione personale e fallace mettere in discussione un processo tanto importante e serio quale quello della fusione perché solo chi malevolmente legge i nostri scritti può intendere in senso negativo e contrario quanto contenuto nella missiva del Gav.

L’auspicio è che vi sia in prospettiva un ritorno al confronto improntato alla correttezza civile e istituzionale, mai venuti meno. A tal riguardo rinnoviamo l’invito all’Amministrazione comunale di Corigliano e all’intero Consiglio comunale, di prendere parte alla manifestazione del 18 maggio a Roma”.