Cosenza, rapina al Bar Bruni, arrestato un giovane di 22 anni

Carlomagno

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Francesco Lupinacci, arrestato per la rapina al Bar Bruni di Cosenza
Francesco Lupinacci

Svolta nelle indagini per la rapina al Bar Tabacchi Bruni di viale Cosmai a Cosenza consumata lo scorso 22 gennaio. La Squadra mobile della Cosenza ha arrestato Francesco Lupinacci, 22 anni, con l’accusa di rapina pluriaggravata, porto e detenzioni abusivo di armi e lesioni aggravate.

Il provvedimento è stato emesso dal gip presso il tribunale di Cosenza su richiesta del pm Giuseppe Cozzolino della locale Procura. Il giovane è stato incastrato dal Dna.

In particolare, intorno alle ore 20.00 di domenica 22 gennaio 2017, un individuo, con il volto travisato, armato di pistola, perpetrava una rapina a Cosenza presso un bar-rivendita di tabacchi Bruni sito in Viale Cosmai.

Nella circostanza, il malvivente, dopo essersi introdotto all’interno dell’esercizio commerciale, puntando la pistola all’indirizzo degli avventori presenti, intimava al cassiere di consegnare tutto l’incasso colpendo contestualmente, con il calcio della pistola, dapprima l’impiegata che si trovava davanti alla cassa e poi anche il cassiere stesso. Il malfattore, a cui partiva un colpo di pistola che fortunatamente non colpiva nessuno dei presenti, riusciva ad asportare denaro contante per 15.300 euro, dandosi poi alla fuga.

Delle due persone rimaste ferite nel corso dell’azione criminosa, l’impiegata riportava ferite guaribili in 15 giorni mentre il cassiere riportava ferite guaribili in 30 giorni

Veniva pertanto immediatamente avviata un’intensa attività di indagine da parte di questa Squadra Mobile, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, al fine di giungere all’identificazione dell’autore del grave evento delittuoso.

A poche decine di metri dal luogo dove era stata consumata la rapina, la Polizia rinveniva un pezzo di stoffa di colore celeste annodato ad un’estremità e con due fori, un copricapo in lana di colore nero e un paio di guanti in lana di colore nero.

L’attività della Squadra Mobile si concentrava poi sulla visione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona nonché attraverso esami di natura tecnico-scientifica sul materiale sequestrato.
Grazie anche alla descrizione fatta del rapinatore da parte dei presenti e alla profonda conoscenza dei pregiudicati del territorio, gli investigatori della Squadra Mobile individuavano così un giovanissimo, l’odierno arrestato Francesco Lupinacci, presso la cui abitazione effettuavano un’accurata perquisizione domiciliare che consentiva di rinvenire le scarpe ed il giubbino che indossava il malfattore all’atto della sopra citata rapina.

Al fine di procedere all’estrapolazione ed all’esame dei profili genetici nei confronti del predetto, si procedeva al prelievo di un suo campione biologico, idoneo per la successiva comparazione.

Questo accertamento ha dato positive risultanze per quanto concerne l’indagato, per cui gli esiti delle analisi, eseguite sugli indumenti utilizzati dal rapinatore per nascondere le proprie sembianze e su cui è stato isolato il DNA riconducibile a Francesco Lupinacci, hanno costituito un dato ritenuto “assolutamente inequivocabile”.

Questo, unitamente agli altri elementi raccolti, spiega una nota della Questura, nel corso delle investigazioni, ha determinato la configurazione a carico dell’indagato di un quadro indiziario grave ed univoco in ordine alla sua responsabilità per i reati perpetrati, consentendo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza di richiedere al Giudice per le Indagini Preliminari ed ottenere un provvedimento di custodia cautelare in carcere che è stato eseguito nella mattinata odierna.Francesco Lupinacci è stato condotto nel carcere di Cosenza “Sergio Cosmai”.